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Nuoto: Gregorio Paltrinieri tra i miti dello sport italiano. Le acque libere nuova sfida, già alle Universiadi 2017?

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L’argento iridato di Windsor (Canada) in vasca corta non ha di certo cambiato più di tanto la stagione fantastica di Gregorio Paltrinieri e il proprio status di mito dello sport italiano. Il carpigiano con due ori (agli Europei di Londra ed alle Olimpiadi di Rio) ed il secondo posto menzionato ha arricchito il proprio palmares, portandolo a 15 medaglie internazionali (10 ori, 4 argenti ed 1 bronzo), essendo anche l’unico nuotatore azzurro ad essere arrivato sul podio in tre edizioni consecutive del Mondiali nella piscina da 25 metri nelle stessa specialità.

A soli 22 anni, Greg è diventato ormai una delle icone del nostro movimento, come dicevamo, tramutando i 1500 stile libero da gara, per molti, noiosa e priva di appeal a regina, per la sua interpretazione sempre coraggiosa ed aggressiva, spinto dalla voglia di vincere in ogni occasione. E’ con questo spirito che l’azzurro si è presentato al WFCU Centre per cimentarsi nel suo amato chilometro e mezzo, pur non essendo al top della condizione. La preparazione iniziata con tempi diversi e il reale target dei campionati mondiali di Budapest (dal 23 al 30 luglio) in testa hanno portato il campione italiano ed il suo staff a programmare a lunga scadenza, affrontando Windsor come una tappa di passaggio. L’esser riuscito, pertanto, ad ottenere un argento in una forma lontana dall’ideale è da valutare molto positivamente. Certo, il coreano Park Tae-Hwan sarà un rivale qualificato in futuro ma di fatto, pur in uno stato fisico ottimale, non ha neanche sfiorato il crono strepitoso di Paltrinieri di Netanya (Israele), agli Europei della stagione passata, valso il nuovo record mondiale (14’08″06).

Il nostro “eroe” può guardare, quindi, con fiducia ai prossimi appuntamenti e perchè no allargare i propri orizzonti verso specialità diverse come le acque libere. Non è un mistero che, per caratteristiche tecniche ed atletiche, il nuoto di fondo sarebbe particolarmente adatto a Gregorio. Grande resistenza allo sforzo prolungato ed un’ottima base di galleggiamento potrebbero essere ideali. Un binomio piscina-mare a cui l’italiano ha dichiarato più volte di puntare senza mezzi termini per i prossimi Giochi Olimpici di Tokyo 2020: “Voglio provare a diventare il primo a vincere l’oro in piscina e nelle acque libere nella stessa Olimpiade – dichiarava l’emiliano qualche settimana fa intervistato da Tuttosport – A Londra c’è andato vicino Mellouli, vincendo un oro ed un bronzo. E’ un progetto invitante perchè in questo modo entrerei nella storia e non solo nel nuoto, ma nello sport in generale. Devo innanzitutto provare la 10 km ed in questi anni lo farò. Se mi piacerà come credo e se soprattutto saprò andar forte, lo proporrò a Tokyo, dove si gareggerà in un bacino, quindi senza la complicazione delle onde di un fiume o del mare”.

Un importante test, dunque, potrebbero essere le Universiadi di Taipei 2017, programmate dal 19 al 30 agosto? Dipenderà dalle motivazioni dell’oro di Rio e se avrà energie per sottoporsi ad uno sforzo dopo Budapest. Di sicuro, la competizione citata è ideale per provare qualcosa di diverso e comprendere cosa voglia dire gareggiare senza più le “odiate” virate e subacquee. Non resta che attendere, sognando però già l’idea di vedere il cavaliere delle acque cimentarsi in due “esercizi” diversi, entrando ancor di più nella storia sportiva nazionale ed internazionale.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da Len

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