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Atletica, la Nazionale Italiana affidata a Elio Locatelli! Ritorno agli anni ’80, Baldini a capo del settore Sviluppo
La Federazione Italiana Di Atletica Leggera ha varato il nuovo assetto del Settore Tecnico Nazionale per il quadriennio che condurrà alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Il Consiglio Federale, riunitosi oggi a Roma, ha deciso di affidarsi a Elio Locatelli, ex DT delle squadre nazionali negli anni ’80.
Un ritorno al passato di oltre trent’anni in cui la moribonda atletica italiana si è rituffata. Locatelli rivestirà così un ruolo di primo piano in azzurro: sarà a capo del settore definito di Alto Livello, quello che toccherà la preparazione degli atleti di primissima fascia, destinati alla partecipazione alle massime rassegne internazionali.
L’altro asse, quello definito Sviluppo, è stato invece assegnato Stefano Baldini. Il Campione Olimpico della Maratona di Atene 2004 sarà così a capo della sfera di competenza delle squadre giovanili (fino all’U23) e di una nuova fascia di atleti composta da chi, pur uscito dal giovanile, risulta in possesso dei requisiti tali da lasciar intravedere concrete possibilità di crescita.
Baldini sarà affiancato da Tonino Andreozzi, confermato nell’incarico di assistente al settore giovanile. Locatelli, invece, dopo anni trascorsi alla Preparazione Olimpica del CONI e alla IAAF, sarà accompagnato da Roberto Pericoli, già coach di Fabrizio Donato e Daniele Greco.
Queste le parole del Presidente Alfio Giomi: “Questo modello nasce dall’esperienza vissuta nel quadriennio appena concluso dove abbiamo sentito viva la necessità, da un lato, di concentrare l’attenzione nei confronti di un gruppo ristretto di atleti d’élite, e dall’altro, di fare davvero tutto il possibile per aiutare i nostri migliori giovani ad esprimersi con successo anche nell’atletica dei più grandi. La combinazione, anzi, direi l’integrazione, tra queste due linee d’intervento, determina il modello che abbiamo disegnato, insieme al Consiglio, per il prossimo ciclo olimpico”.
“In pratica si ribadisce il concetto di un forte sostegno ai tecnici che operano sul territorio, attraverso la messa a disposizione di figure con cui condividere la programmazione dei giovani atleti; e comunque, di tutti quegli atleti che pur non facendo parte del gruppo di élite, possiedono presupposti per una crescita che li collochi a livello internazionale. Sono soddisfatto del percorso che ha condotto a questo risultato: è il frutto del lavoro collegiale che abbiamo svolto in seno al Consiglio, e che esprime l’impostazione culturale dell’atletica italiana: è il miglior risultato che potessimo immaginare”.