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Pallanuoto
Pallanuoto, Paolo Zizza: “Il movimento italiano è in positivo perché c’è grande spirito di sacrificio. Eppure si potrebbe crescere ulteriormente…”
La Nazionale italiana femminile U18 di pallanuoto è da poco tornata in Italia, dalla Nuova Zelanda, con una scintillante medaglia di bronzo iridata al collo. Condottiero di un gruppo che sta sfornando (e continuerà a farlo) eccellenti giocatrici anche per il Setterosa senior di coach Conti, anch’egli presente ad Auckland, è Paolo Zizza. Napoletano verace classe ’68, ex pallanuotista di successo e allenatore di lungo corso della Canottieri Napoli e delle nostre Nazionali giovanili femminili, Paolo è anche fedelissimo vice dell’amico Fabio Conti, con cui costituisce un’accoppiata complice e vincente in Azzurro. Lo abbiamo intervistato e lui ha risposto con un equilibrio, una spontaneità ed una gentilezza esemplari… Buona lettura a tutti!
Ciao Paolo, il bronzo iridato delle tue “ragazzine terribili” in Nuova Zelanda è roba recente. Si poteva fare anche di più?
“Abbiamo giocato al massimo delle nostre possibilità e disputato ottime partite, inclusa la sfortunata semifinale contro le spagnole, che erano considerate le super-favorite e che noi soffriamo sempre tanto. Credo sia andata alla grande con il bronzo mondiale!”.
Ad ogni livello, le Nazionali azzurre di pallanuoto hanno vissuto un 2016 eccellente. Stila il tuo personale bilancio di fine anno del movimento pallanuotistico italiano.
“Assolutamente, il movimento pallanuotistico italiano sta chiudendo il 2016 in positivo, dalle due Nazionali maggiori alle varie giovanili. L’argento di Rio con le donne è stato spettacolare, è stato il sogno di una vita che si è realizzato per tutti noi… Le Juniores hanno ripercorso le orme delle Seniores ed anche il quarto posto delle U19 agli Europei è motivo di grande orgoglio”.
Da navigato, produttivo e mai pago uomo appartenente all’italico “mondo delle calottine”, puoi dirci cosa permette al nostro Paese di rimanere costantemente ai vertici della pallanuoto mondiale?
“Innanzitutto il grande spirito di sacrificio da parte di tutti, società, giocatori, allenatori. Perché affermarsi nel nostro sport non è facile, sotto ogni punto di vista… Chiaramente un ‘grazie’ enorme va alla Federazione, che ci mette nelle condizioni di lavorare al meglio, serenamente, nei momenti cruciali”.
Cosa invece si potrebbe fare per crescere ancora di più?
“Ampliare il numero delle tesserate, soprattutto nel settore femminile c’è un numero ancora basso di atlete. Prima ne arrivavano molte dal nuoto, ora meno. Qui in Campania mancano ancora le strutture per avviare un buon reclutamento, quindi, anche per ciò che concerne le piscine necessarie per un serio sviluppo della pallanuoto in tutto il Paese non abbiamo una situazione omogenea”.
Per il Setterosa Junior s’avvicina il solito, fisiologico ricambio di fine ciclo. Cosa vi aspetta per il 2017?
“La prossima stagione ci sarà il Mondiale U20 a Volos, per le nate ’97 e seguenti. Dal 3 al 6 gennaio, invece, andrà in scena ad Ostia il Torneo delle Regioni per le nate 2000, un importante momento osservativo. La cosiddetta ‘nuova attività’ proseguirà con i collegiali mensili e culminerà con l’Europeo di Belgrado U17, in agosto. Insomma, nel 2017 riusciremo a lavorare ancora un po’ con il vecchio gruppo ormai consolidato e potremo avviare per bene il nuovo ciclo”.
Il tandem Conti-Zizza funziona eccome. L’ascesa prepotente del Setterosa maggiore negli ultimi anni, culminata con l’argento olimpico di Rio, ne è la fedele testimonianza. Qual è il segreto del vostro successo d’equipe?
“Dal primo momento si è instaurato un rapporto di grande fiducia, stima, sinergia, fratellanza, direi. Siamo davvero una famiglia e Fabio è stato bravissimo a scegliere le persone con cui lavorare”.
A proposito di Setterosa, lo completiamo del tutto ai Mondiali di Budapest il ricongiungimento con gli Stati Uniti…?
“E’ partito un nuovo ciclo, un nuovo quadriennio, ma in linea di massima il gruppo è quello. Lo spirito è sempre lo stesso: lavoro e sacrificio. Ci sarà rispetto per tutte le avversarie, ma allo stesso tempo dobbiamo farci rispettare da tutte, statunitensi incluse… Di sicuro, ci proveremo!”.
Ti lasciamo con la classica “domanda del cuore”. Per te, la pallanuoto al maschile risponde ad un solo nome: Napoli. La tua terra, la città in cui hai macinato un’intera carriera in vasca. La Canottieri è di nuovo matura per tornare a vincere qualcosa di importante?
“Con grande orgoglio, ti dico che ho sposato un progetto dieci anni fa ed i risultati si stanno vedendo. Siamo tutti fieri di aver lavorato bene in questi anni, siamo l’unico team del massimo Campionato maschile con soli italiani in rosa. Alcuni di questi, dal grande valore tecnico e umano, richiesti con insistenza da altre squadre… La A1 è un grande orgoglio, dopo essere passati dalla A2, e questo progetto è sano, forte, ambizioso… Fin qui abbiamo disputato un buon Campionato”.
giuseppe.urbano@oasport.it
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Foto: archivio privato Paolo Zizza