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Formula 1

F1, Bernie Ecclestone: “Il problema della Ferrari? Troppi italiani lavorano nel team”

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Sono ormai passati 10 lunghi anni dall’ultimo titolo mondiale vinto dalla Ferrari in F1 e, reduce dalla fallimentare ultima stagione senza aver vinto alcun GP, la scuderia di Maranello sta cercando di ritrovarsi in vista del prossimo campionato che avrà il proprio inizio il 26 marzo in Australia. Tante le ragioni dei risultati negativi maturati dal Cavallino Rampante. Secondo Bernie Ecclestone, boss della F1, le ragioni sono strettamente legate alla nazionalità del gruppo di lavoro in Rosso e assai poco ai piloti, in particolare Sebastian Vettel: “La Ferrari è tornata all’era buia precedente all’arrivo in squadra di Jean Todt e Michael Schumacher,” ha dichiarato  Ecclestone in un’intervista concessa a Sport Bild.

Al momento ci sono troppi italiani che lavorano per il team. Io non ho nulla contro l’Italia, ma non è nel DNA degli italiani avere regole ferree all’interno di una squadra. La Ferrari ha bisogno di forze fresche. Sono sicuro che Sebastian Vettel stia facendo tutto ciò che può per vincere. Il problema è quanto la Rossa abbia intenzione di lasciarlo fare. Non è colpa di Vettel se non vince: è colpa della macchina e del team. Per Vettel la Ferrari è una missione di vita e sono sicuro che prima di andarsene voglia compiere la sua missione”.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da wikipedia

2 Commenti

1 Commento

  1. Luca46

    8 Gennaio 2017 at 00:47

    Dichiarazioni ignoranti da un certo punto di vista ma che possono anche essere viste come un messaggio nascosto per qualcuno. La formula uno è diventata una play-station ma meno divertente e forse il problema è che c’è Bernie Ecclestone. La mia impressione è che i piloti odierni contino tanto quanto un comodino. Se non ricordo male fu Hakkinen a dire già qualche anno addietro che è impossibile stabilire quale sia il pilota migliore perchè con queste regole il talento non esce fuori. In ogni caso i piccoli team non vengono affatto favoriti da costi che in realtà non si abbattono e da continui cambiamenti di regole che favoriscono i team capaci di lavorare su più progetti allo stesso tempo. Un piccolo team non appena trova le misure le regole sono già cambiate. I piloti salgono in borsa in base alla valigia di cui dispongono. Se fossi il figlio di uno sceicco potrei salire io stesso. O si punta alla tecnologia pura, senza freni e senza costi, oppure si fanno regole per 5 anni immutabili e sulle quali negli anni avvenire possono essere fatti cambiamenti in proporzioni minime.

  2. MARIO82

    6 Gennaio 2017 at 17:20

    Dichiarazioni a dir poco razziste e tra l’altro e’ il contrario , non so se si e’ accorto che non c’e’ più un pilota italiano da anni e con lui la F1 sta progressivamente perdendo tutto il fascino e la tradizione , favorendo i paesi emergenti e abbandonando sempre più i circuiti storici.
    Ma poi sarebbe come dire che alla Mercedes ci sono troppi tedeschi o alla Mclaren troppi inglesi …non mi pare che nessuno si sia mai lamentato di questo….ma come mai questa acredine sempre nei confronti dell’Italia e degli italiani ? Mah….

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