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Tennis, Australian Open 2017: Paolo Lorenzi ed Andreas Seppi fanno sorridere l’Italia
L’Italia in questa prima giornata degli Australian Open ha buttato nella mischia 5 giocatori ed il bilancio è di due vittorie e tre sconfitte: Paolo Lorenzi ed Andreas Seppi in, Roberta Vinci, Francesca Schiavone e Luca Vanni out. Uscite superiori alle entrate verrebbe da dire ma meno peggio di altri tornei del Grande Slam quando l’en plein negativo era stata una spiacevole consuetudine.
Lorenzi e Seppi, opposti rispettivamente all’australiano James Duckworth (n.107 del ranking) ed al francese Paul-Henri Mathieu (n.75 del mondo) hanno espresso un tennis di ottima qualità con le loro caratteristiche.
Il senese in quattro set (6-4, 7-6, 6-7, 6-4) ha fatto valere tutta la sua determinazione voglia di vincere al cospetto di un rivale insidioso, reso ulteriormente pericoloso dallo giocare in casa. L’aiuto del pubblico stavolta non è stato sufficiente al cospetto di un Lorenzi che, forte dei canoni di n.1 azzurro del tennis maschile, ha fatto valere il suo grande equilibrio tra servizio e risposta, garantendosi l’accesso al secondo turno dove se la vedrà con Viktor Troicki (n.35 del mondo)
L’ulteriore sprazzo d’azzurro, come detto, l’ha concesso Andreas contro il corridore Mathieu, perseverante come pochi e dunque avversario da prendere con le molle. Ebbene, il match è stato sul filo dell’equilibrio lungamente ed entrambi i giocatori sono andati a ritmo alterno. Dalla parte del bolzanino ha inciso, però, la grandissima efficienza al servizio: 34 ace, a fronte dei 16 dell’avversario. L’altoatesino ha inciso soprattutto con la prima, grazie alla quale ha ottenuto ben l’80% dei punti. La resa in battuta ha fatto il paio con la grande freddezza dell’azzurro nei momenti difficili che non ha dato scampo alcuno al transalpino, sconfitto in quattro parziali (6-4 7-6 6-7 7-5). Il secondo round sarà il remake dell’ottavo del 2015 ovvero contro Nick Kyrgios, genio e sregolatezza del tennis moderno.
Parlavamo di sorrisi a fronte di brutte notizie. Purtroppo lo si sapeva che sarebbe stata dura per Roberta Vinci contro Coco Vandeweghe (n.35 del mondo) e così è stato. Il dritto dell’americana ha devastato letteralmente la pugliese, spesso costretta a fare il tergicristallo lungo il perimetro del campo australiano. Una potenza disarmante che solo a tratti la tarantina, con la sua classe, è riuscita ad arginare. Tuttavia il peso della sua palla è stata insufficiente per creare dei danni nelle certezze della statunitense che pur con problemi di nausea ha dominato la scena 6-1 7-6. Un monologo anche quello subito dalla nostra Francesca Schiavone, 36 primavere ed all’ultima stagione agonistica. La rivale è di quelle che vengono dalle qualificazioni, Julia Boserup (n.119 WTA), ma la scalata è troppo dura per la leonessa. Il gioco della milanese è privo di mordente al cospetto della tennista stelle e strisce decisa e ben presente. Poco da fare ed un’altra sconfitta da incamerare (6-2 6-4 il passivo).
A chiosa, il buon Luca Vanni, rimanendo in tema di arrampicate, aveva l’Everest da affrontare, vale a dire Tomas Berdych, testa di serie n.10. L’azzurro, sfortunatamente, è giunto ad 1/3 del percorso (primo set perso 6-1), per un problema muscolare all’inguine che lo ha obbligato alla resa. Un epilogo amaro per “Lucone” desideroso di giocarsi le proprie chance in ben altro modo.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto da Federtennis