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Pallanuoto, Michele Mezzarobba: “Tokyo 2020 è un sogno e un obiettivo concreto. In Italia non ci sono agevolazioni per gli studenti-atleti”

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ESCLUSIVA OA SPORT – Da qualche mese, il nome di Michele Mezzarobba è tra i più “circolanti” in tutto il panorama pallanuotistico italiano. Sarà perché gioca (e molto bene) con continuità nel club della sua città natale, la Pallanuoto Trieste, una delle più belle realtà di questa prima parte di A1, sarà perché è nel giro del Settebello senior, dopo aver bazzicato con assoluto profitto le nazionali giovanili ma, soprattutto, perché è un atleta talentuoso di appena 16 anni! In ottobre, il classe 2000 ha vissuto l’emozione straripante della prima convocazione di Sandro Campagna, eccelso condottiero dell’Italia bronzo a Rio che già da un po’ di tempo ha messo “gli occhi addosso” al giovanissimo triestino. Urgeva conoscerlo e farvelo conoscere meglio, poiché – ne siamo certi – ci troviamo di fronte ad un Guerriero Azzurro del prossimo futuro. Stagioni a venire, si spera, sempre più rosee per le nostre calottine… Buona lettura e in bocca al lupo, piccolo grande Michele!

Presentati un attimino ai nostri lettori. Come e dove hai iniziato a giocare a pallanuoto.

“Ciao! Mi chiamo Michele Mezzarobba e sono nato a Trieste il 16/03/2000. Sono un ragazzo semplice come tutti i sedicenni ed ho iniziato a nuotare all’età di tre anni ma a sette ero già stufo del nuoto, così seguii le orme del mio fratello maggiore Mattia… Ho iniziato da allora a praticare la pallanuoto entrando a far parte della PN Trieste”.

Cosa si prova ad essere un “titolare” della propria squadra di club e atleta già nel giro della Nazionale maggiore a soli 16 anni? Pressioni e impegni non mancheranno di certo…

“Sicuramente oggi mi trovo sulle spalle il carico di una grande responsabilità, spesso le pressioni sono forti e divento nervoso ma poi la grande soddisfazione che provo mi riporta ad uno stato di concentrazione ed agli obiettivi che mi sono preposto. Anche perché senza serenità non sarei d’aiuto alla squadra… Gli impegni, fra trasferte con le squadre giovanili, con la prima squadra, collegiali con la Nazionale giovanile e adesso qualche soddisfazione con la maggiore, sono veramente tanti ma è anche una delle cose belle di questo sport: essere sempre in giro per il mondo”.

Raccontaci le tue esperienze in Azzurro, non solo quelle relative al Settebello di Campagna, ma anche quelle con le Nazionali giovanili.

“Esperienze bellissime che mi hanno fatto maturare molto dal punto di vista tecnico e fisico, ma soprattutto da quello umano. Per me, è sempre bello ed emozionante allenarsi e mettersi a confronto con pallanuotisti che quest’estate guardavo dal divano mentre vincevano un bronzo alle Olimpiadi… Con le Nazionali giovanili, a parte qualche torneo con l’Under-15, mi sono tolto una grandissima soddisfazione quest’estate vincendo l’argento all’Europeo Under-19”.

Riesci a conciliare scuola ed agonismo? Illustraci le tue giornate-tipo.

“Secondo me, in Italia non ci sono agevolazioni per gli studenti/atleti per cui è molto difficile conciliare bene entrambe le cose, ma si cerca di fare il possibile… Ho frequentato il Nautico, portando a termine il primo e il secondo anno, ma quest’anno proprio per i troppi impegni sono stato costretto a lasciare la scuola pubblica e ad iscrivermi ad una privata evitando così di perdere un anno di scuola. Grazie a ciò, adesso posso allenarmi un’ora e mezza-due la mattina, frequentare la scuola il pomeriggio per poi allenarmi altre due-tre ore alla sera”.

I modelli e i maestri in piscina di Michele Mezzarobba…

“I miei maestri sono stati sicuramente Giuseppe Bergamasco, che da bambino mi ha insegnato le basi e a non mollare mai, Miroslav krstovic, che mi sta seguendo da un paio d’anni e mi sta aiutando a perfezionare il mio gioco e Stefano Piccardo, colui che mi ha lanciato in prima squadra già a 14 anni e ad ogni stagione mi dà sempre più fiducia. Ed io cerco di ripagarlo al meglio. Il mio modello principale nella squadra, come persona e atleta, è sicuramente Marko Elez ma tutti i giocatori più esperti sono sempre pronti ad aiutarmi e a darmi consigli e per questo li stimo molto. I miei giocatori-simbolo, al di fuori della Pallanuoto Trieste, sono Manuel Estiarte e Denes Varga”.

…e i sogni sportivi nel cassetto.

“Facendo tutti gli scongiuri del caso, essendo un po’ scaramantico, far diventare questo sport il mio lavoro, perciò vivere di pallanuoto. E ovviamente giocare un’Olimpiade…”.

La PN Trieste è probabilmente la squadra più sorprendente (in positivo!) del girone d’andata dell’A1. Nel vostro gruppo c’è la stessa percezione o vi aspettavate una partenza così positiva?

“Sinceramente ci aspettavamo una partenza così positiva, però sappiamo anche che potevamo far ancora meglio. E perché non puntare ad una Final Six al secondo anno in A1…?!”.

Avrai sicuramente gioito per le imprese olimpiche del Settebello davanti alla TV, la scorsa estate. Intendi seguire in poltrona anche i Giochi di Tokyo…?

“Beh certo, giocare a Tokyo 2020 sarebbe una delle più grandi soddisfazioni che possa avere, ma so per certo che per arrivare a quei livelli c’è ancora moltissimo da lavorare su tutti i punti di vista. Io ce la metterò tutta, ma se non riuscirò in questo sogno-obiettivo lavorerò ancora più duramente per raggiungerne altri con l’unica certezza di aver dato sempre il massimo”.

giuseppe.urbano@oasport.it

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Foto: archivio privato Michele Mezzarobba

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