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Sci Alpino, Dominik Paris INIMITABILE: il trionfo di un Campionissimo, terza laurea nell’Università! Imperatore della Streif

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Un autentico fenomeno. Un Campionissimo della neve. Un’icona dello sci alpino. Questo sei se nella tua carriera riesci a domare la Streif per due volte, conquistando due epocali vittorie nell’Università della discesa libera, il Tempio di questo sport dove solo i migliori riescono a imporsi e a consacrarsi.

Dominik Paris si è laureato per la seconda volta nella vita a Kitzbuehel, facendo sua la pista delle piste, la Regina delle Nevi. Nel 2013 il primo sigillo, quattro anni dopo un bis da brividi che manda in visibilio tutta l’Italia, capace di imporsi per il secondo anno consecutivo dopo l’apoteosi di Peter Fill dello scorso anno (poi vince anche la Coppa del Mondo di specialità).

La sua discesa è stata davvero perfetta, veloce, filante, concreta, di grande impatto. Quando è giunto al traguardo, con 4 decimi di vantaggio su Peter Fill (poi ottimo quarto beffato dai francesi), si era subito capito che si poteva concretamente sognare. È stato in apnea, ha incrociato le dita, ha assistito alle prove due forte della sua performance, ha tremato sull’assalto di Feuz (la caduta nella diagonale finale lo ha privato di una vittoria ormai certa visto il vantaggio provvisorio), ha sospirato quando è arrivato Clarey che però ci ha negato una doppietta che sarebbe stata ai limiti del leggendario. E a Kitz vinse anche il SuperG del 2015: tre affermazioni nella tappa più affascinante dell’anno: davvero unico e inimitabile. Mai nessun italiano si era spinto a tanto.

Dominik Paris conferma per l’ennesima volta di essere uno dei discesisti più forti in circolazione: a 27 anni ha ribadito di essere un autentico fenomeno, alla settima vittoria in carriera (sei in discesa e una in SuperG), 18 podi complessivi. Ora è anche in testa alla classifica generale della Coppa del Mondo di specialità: può davvero ambire alla Sfera di Cristallo?

Oggi la stella di Merano è stato davvero un Fulmine Celestiale, sciando divinamente con il coraggio di un Leone che ha azzannato la pista in ogni centimetro, divorando tutti i passaggi più complessi. Un’apoteosi autentica che lo riporta sul gradino più alto del podio dopo 11 mesi, per la prima volta in stagione.

 

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