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Tennis: Serena Williams sempre più leggendaria ma il livello femminile…

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Inutile negarlo. Guardando la composizione della finale era atteso il successo di Serena Williams, tornata così sul tetto del mondo del tennis, negli Australian Open 2017. Il settimo sigillo sul cemento di Melbourne e il 23° Slam vinto fanno entrare nella storia la giocatrice stelle e strisce, sempre più vicina a quella Margaret Court, a cui uno stadio è stato dedicato negli Open in terra “aussie” e davanti alla mitica tedesca Steffi Graf.

Una superiorità imbarazzante quella di Serena al cospetto di una Venus, già straordinaria ad arrivare in finale nonostante gli acciacchi fisici e le 36 primavere. Una finale vintage tra due atlete non certo esordienti che apre, pertanto, uno spunto di riflessione sul movimento delle donne con racchetta e pallina. Se è vero infatti che, probabilmente, la minore delle sorelle Williams fa parte di un club esclusivo e raro, allo stesso tempo il livello di concorrenza, nel primo Major della stagione, non si è mostrato all’altezza della situazione.

Ricordiamo infatti che ai nastri di partenza dell’appuntamento australiano era Angelique Kerber ad occupare il vertice del ranking WTA e ad essere la campionessa uscente (vittoria contro Serena nel 2016). La tedesca, però, non si è ripetuta non esibendo la stessa condizione di 12 mesi fa e venendo sconfitta negli ottavi di finale da una delle sorprese di questo torneo, quella Coco Vandeweghe giunta fino alle semifinali e carnefice della nostra Roberta Vinci al primo turno. Non solo la tedesca ha mancato l’appuntamento. La “Maga” Radwanska e Garbine Muguruza non hanno messo in mostra quel tennis convincente che nel 2016 aveva lasciato intravedere qualcosa di nuovo, pensando soprattutto alla spagnola trionfatrice del Roland Garros.

Niente di tutto questo. La vendemmia non sembra essere stata fruttuosa e conseguentemente un ultimo atto tra due giocatrici non di primissimo pelo offre degli spunti. E’ ovvio che tutto non si esaurisce a Melbourne ma questo inizio da “Ritorno al Futuro” avrebbe ispirato, senza dubbio, anche a Robert Zemeckis.

 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da profilo twitter Australian Open

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