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Tennis, Coppa Davis 2017: Fabio Fognini, il torero azzurro del quinto set

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24 vittorie ed 11 sconfitte. E’ questo il rendimento aggiornato del nostro torero azzurro, Fabio Fognini, vittorioso nella “Arena” del Parque Sarmiento di Buenos Aires (Argentina) nell’ultimo match del confronto tra i padroni di casa sudamericani e gli azzurri, fermo sul 2-2 prima del match. Un’impresa storica dal momento che l’Italia non vinceva al quinto incontro in trasferta dal 1984, quando giocava un certo Corrado Barazzutti, oggi capitano non giocatore, opposto ai britannici a Telford.

Un successo contro tutto e contro tutti, in perfetto Fognini style. In primis, contro se stesso: le due frazioni iniziali sono da insulto al talento tennistico di cui è dotato il ligure. Quasi schiacciato dalla tensione e dal furore agonistico di Guido Pella, il nostro portacolori sembra quasi frastornato, fermo sulle gambe, sempre fuori tempo ed in balia dell’avversario.

Gli spettri di una clamorosa eliminazione, dopo aver concluso la prima giornata avanti 2-0, iniziano a materializzarsi sul cielo argentino. Verrebbe quasi voglia di spegnere la televisione o lasciare l’impianto sudamericano perchè è tutto troppo brutto per essere vero.

“Era meglio puntare su Andreas Seppi!”; “Barazzutti ha commesso l’ennesima leggerezza!”, questi alcuni i commenti dopo i primi parziali. E, ad essere onesti, non gli unici a pensarlo. Vero è che con Fabio, genio e sregolatezza, tutto è possibile e la sua risaputa capacità di risorgere dalle proprie ceneri, dopo due frazioni giocate al di sotto, è ormai un cliché abituale.

Anche stavolta, sull’amato suolo sudamericano, un altro quinto set a decidere le sorti del confronto e, come avvenuto in passato contro la Slovacchia o il Cile, Fabio mette in mostra tutto il suo repertorio: palle corte, diritto lungolinea, accelerazioni improvvise di rovescio. Tutto il campionario contro un affranto Pella, quasi incredulo dalla prestazione sciolinata dal rivale quando le energie, ad un comune mortale, iniziano a scemare.

Ma l’azzurro non è “conformista” ed ama l’Argentina, quella terra che già 3 stagioni fa, ancora contro la selezione albiceleste in quel di Mar del Plata, fece il tris: vittoria nei due singolari e nel doppio insieme a Simone Bolelli.

Stavolta, l’andamento è diverso: forfait il primo giorno, ko al quinto il secondo e poi la felicità incontenibile del quarto perchè a Buenos Aires il meteo protrae la contesa oltre le previsioni. Una sfida all-in quella di quest’oggi in cui il “Fogna” ha matato anche il pubblico, scorretto come non mai. Una vittoria, dunque, ricca di significati che proietta i ragazzi di Barazzutti ai quarti di finale e anche lì servirà un’altra impresa, affrontando il Belgio in trasferta dal 7 al 9 Aprile.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da Federtennis

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