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Judo: l’Italia riparte lontano da Parigi per il nuovo quadriennio verso Tokyo 2020

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Dopo i successi olimpici di Rio 2016, l’Italia è quasi sparita dai radar del judo, se non con qualche partecipazione sporadica come quella di Fabio Basile al Grand Slam di Tokyo. Degli Azzurri non ci sarà traccia neppure questo fine settimana a Parigi, il torneo più importante di questa prima parte di stagione. Mentre le big internazionali (Giappone, Francia, Russia , Corea del Sud) stanno già schierando i loro migliori interpreti per definire le nuove gerarchie in ciascuna categoria, l’Italia si è per ora limitata alla rassegna nazionale, che ha dato indicazioni importanti ma che ha anche visto l’assenza di molti interpreti di spicco, reduci dalle Olimpiadi e non.

L’Italia, sotto la guida del direttore tecnico nazionale Kiyoshi Murakami, ha dunque scelto di ripartire con calma dopo il trionfo olimpico, facendo ripartire tutto da zero con l’obiettivo di lunga gittata che si chiama Tokyo 2020. Le presenze azzurre nei tornei internazionali dovrebbero incrementarsi a breve, soprattutto in vista dell’European Open di Roma, quest’anno dedicato alle categorie maschili, dove dovremmo vedere tutti i medagliati degli Assoluti. Nelle prossime settimane si definiranno meglio le gerarchie per categoria, e capiremo anche chi tornerà sul tatami tra i protagonisti del precedente quadriennio. Questo 2017, del resto, sarà di fondamentale importanza visto il grande cambiamento regolamentare imposto dalla International Judo Federation (IJF), che potrebbe anche modificare gli equilibri tra i migliori judoka del mondo: sarà infatti importantissimo adattarsi da subito alle nuove regole, già messe in pratica nella rassegna nazionale.

La prima scadenza di grande importanza sarà invece ad aprile con gli Europei, dove la squadra italiana dovrà confermarsi sul podio dopo i due bronzi vinti lo scorso anno da Basile e da Elios Manzi. Il primo obiettivo, per l’appunto, sarà quello di confermare la presenza dell’Italia nel medagliere continentale per il terzo anno consecutivo, se consideriamo anche il bronzo a squadre vinto dalle ragazze a Baku 2015.

Inutile nascondere, però, quello che sarà il vero ago della bilancia del 2017: i Campionati Mondiali di Budapest, a fine agosto. Quando si combatterà nella capitale magiara, infatti, saranno passati ben otto anni dal bronzo di Elio Verde, che ad oggi resta l’ultima medaglia iridata conquistata dall’Italia e che – ci perdonerà il judoka campano – siamo oramai stufi di dover ricordare ad ogni edizione dei Mondiali. Non è un caso, infatti, che lo stesso campione olimpico Basile abbia dichiarato di avere l’obiettivo di diventare campione mondiale, titolo che manca addirittura dal 1991, con i successi di Emanuela Pierantozzi ed Alessandra Giungi, e mai conquistato da un uomo italiano.

giulio.chinappi@oasport.it

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Immagine: IJF

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