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Tennis, Fed Cup 2017: l’eterno ruggito della Schiavone non basta. L’Italia ha bisogno della sua “Sarita”

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La terra rossa del PalaGalassi di Forlì è stata e sarà teatro di questa importantissima due giorni per il tennis femminile italiano. L’incontro di Fed Cup, tra Italia e Slovacchia, si è concluso sull‘1-1 nel day-1 e le risposte avute dalle nostre giocatrici sono state contrastanti.

Nel primo match, tra Francesca Schiavone ed Anna Karolina Schmiedlova (n.252 del ranking), la leonessa ha azzannato la sua preda come ai vecchi tempi. Rotazioni esasperate, tocchi sopraffini e giocate di volo da stropicciarsi gli occhi: queste la armi messe sul campo dall’eterna campionessa italiana, tornata ad incantare. In un tennis dove la racchetta è più simile ad una clava, i colpi di fioretto di Francesca sono un toccasana per gli appassionati un po’ nostalgici.

L’esibizione della lombarda è stata un esercizio di tecnica e strategia d’alta scuola, senza dimenticare il solito apporto morale. Era da tempo che non vedevamo una Schiavone andare su ogni parla come se fosse l’ultima, costringendo l’avversaria a giocare sempre un punto in più. Che spettacolo!

Tuttavia, ad un’Italia che vuol tornare a respirare l’aria del gotha della Fed Cup, dopo la retrocessione, serve il contributo di Sara Errani. La romagnola, davanti al suo pubblico, non è riuscita a mantenere uno standard elevato contro la talentuosa Rebecca Sramkova. La 20enne di Bratislava, infatti, dopo aver subito il peso dell’esordio, ha iniziato a prendere a pallate la nostra portacolori, specie con il dritto, facendo della seconda di servizio dell’azzurra ciò che ha voluto. Il numero spaventoso di vincenti (44) contro i soli 8 della Errani, mette in luce un tennis troppo poco intraprendente e in attesa dell’errore della rivale. C’è da dire che i 52 gratuiti della Sramkova hanno quasi indotto l’italiana ad avere un atteggiamento attendista.

Ora però serve voltare pagina e Sarita dovrà armarsi della stessa forza della connazionale per trascinare i nostri colori verso ciò che la nostra Nazionale, per la propria storia, merita.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da pagina facebook Federtennis

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