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Italia, domenica da lacrime amare: cadute, errori, meteo ci mandano in crisi. Goggia, Paris, Fill, biathlon, snowboard: sofferenza da podio

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La domenica dell’Italia negli sport invernali è sostanzialmente da dimenticare. Una brutta giornata per i nostri colori che hanno faticato a esprimersi nel migliore dei modi, steccando in pieno le gare più attese di una domenica preannunciatasi intensissima ma poi sgonfiatasi con il prosieguo dei minuti. Il Bel Paese esce con le ossa rotte dal dì di festa, senza medaglie al collo e con delle prestazioni non all’altezza dei nostri grandi interpreti.

 

SOFIA GOGGIA era la ragazza più attesa del Super Sunday di St. Moritz dove si stanno disputando i Mondiali 2017 di sci alpino. La bergamasca, dopo il deludente superG e l’uscita in combinata, doveva riscattarsi e aveva tutte le carte in regola per farcela nella discesa libera. Un errore letale in un punto in cui davvero non si poteva sbagliare, a poche porte dal traguardo, la relega al quarto posto in classifica a soli sette centesimi dal podio e a 0.52 dalla vittoria. Possiamo dirlo senza mezzi termini: ha buttato via una medaglia d’oro che sembrava già essere al suo collo.

Dopo nove podi stagionali in Coppa del Mondo (record di sempre per un’atleta italiana), Sofia non ha raccolto ancora nulla in Svizzera e ora ha solo il gigante a sua disposizione (dove però non parte favorita come nelle prove veloci): sarebbe davvero un peccato tornare a casa a mani vuote.

 

La discesa libera maschile si è invece trasformata in una grande debacle di squadra. PETER FILL soltanto nono, DOMINIK PARIS addirittura fuori dalla top ten: un tonfo di squadra che fa parecchio rumore perché l’Italia poteva contare sul leader della Coppa del Mondo di specialità e sul trionfatore della tappa di Kitzbuehel, nell’Università della discesa libera.

La gara era stata rinviata ieri per nebbia, oggi il Maloja Snake ha costretto ad abbassare la nebbia, gli azzurri nella prima parte del tracciato hanno trovato della fischia ma questo è solo un parziale alibi (peraltro rifiutato dallo stesso Fill): è mancato qualcosa tecnicamente, le linee non sono state lette nel migliore dei modi, è mancata della precisione.

 

Dopo le due prove veloci per entrambi i sessi e la combinata femminile (siamo a metà del programma iridato) l’Italia è ancora a secco: il tricolore non è stato ancora sventolato sul podio di questi Mondiali. Siamo ben al di sotto delle attese della vigilia. Serve un’inversione di tendenza: la combinata maschile, lo slalom maschile, il gigante femminile e il tanto bistrattato Team Event (prova olimpica, ora va preso seriamente in considerazione) sono le nostre ultime chance.

 

Le cose non sono andate meglio ai Mondiali 2017 di biathlon. Dopo i quarti posti raccolti con la staffetta mista e nella sprint femminile, oggi l’Italia si giocava delle carte importanti nell’inseguimento del gentil sesso ma non siamo riusciti a festeggiare.

È vero che non avevamo mai visto quattro azzurre tra le prime 17 nella storia dei Mondiali, ma la migliore piazzata è stata la stella DOROTHEA WIERER, decima con una buona prova sugli sci. LISA VITTOZZI, per sua stessa ammissione, ha sentito la pressione e non è andata oltre alla 14^ posizione. ALEXIA RUNGGALDIER 15^, FEDERICA SANFILIPPO 17^: ormai le ragazze ci hanno abituato troppo bene e non possiamo ritenerci soddisfatti.

Sempre a Hochfilzen, DOMINIK WINDISCH cercava la rimonta impossibile: due errori nella prima serie a terra gli hanno subito tagliato le gambe ed è un vero peccato pensando allo 0 trovato in piedi. L’azzurro non è riuscito a distinguersi per continuità: speriamo che nella prossima settimana si migliori, proprio come la stessa Wierer che ha già annunciato battaglia nell’individuale.

 

Non sono andate meglio le cose nello snowboardcross. Nella prova di Coppa del Mondo disputata a Feldberg, OMAR VISINTIN è caduto in semifinale e nella small final, chiudendo all’ottavo posto e perdendo il comando nella classifica generale. Ha commesso un grave errore in semifinale anche MICHELA MOIOLI, sesto al traguardo e ora davvero lontana dalla riconferma della Sfera di Cristallo.

E dire che la mattinata era iniziata nel migliore dei modi con il podio di AARON MARCH, terzo nel PGS di Pyengchang, sulla pista che il prossimo anno ospiterà le Olimpiadi Invernali. Troppo poco in una giornata davvero complicatissima, solo parzialmente risollevata dai podi ottenuti nello short track, uniche note liete in cui abbiamo steccato le prove più importanti.

 

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