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Ciclismo

Giro delle Fiandre 2017: le pagelle. Philippe Gilbert mostruoso, una caduta blocca Sagan e Van Avermaet. Benissimo gli azzurri

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Un’impresa eccezionale, con una gara condotta davvero alla perfezione. Tanto coraggio supportato da una gamba pazzesca: Philippe Gilbert in trionfo al Giro delle Fiandre nella 101ma edizione. Una giornata rocambolesca, carica di emozioni di ogni tipo. Da sottolineare anche la prova degli atleti azzurri. Andiamo a rivivere la gara con le pagelle dei protagonisti.

Philippe Gilbert, voto 10: una gara d’altri tempi, proprio in stile Gilbert. Il campione del mondo di Valkenburg 2012 sa di non averne nello scontro diretto con i grandi favoriti della vigilia e decide, assieme alla sua QuickStep-Floors, di anticipare i tempi. La tattica è perfetta: sul Muur se ne va in solitaria, supportato da Trentin e Boonen, abili a coprirgli le spalle. Il vantaggio è sempre nell’ordine del minuto, negli ultimi 20 chilometri però le energie sembrano essere arrivate al lumicino: lo scatto di Sagan con Van Avermaet sembra pregiudicare tutto. Arriva però la notizia della caduta del campione del mondo sul Kwaremont e, nonostante la spia della riserva accesa, Gilbert riesce a conservare un margine utile per arrivare ad Oudenaarde con la bici sulle spalle.

Greg Van Avermaet, voto 9: ancora una volta il Fiandre si rivela un tabù per il campione olimpico. L’atleta della BMC, dopo la brutta della caduta dell’anno scorso, arriva nella corsa di casa con i favori del pronostico, ma si lascia sfuggire la fuga di Gilbert nel momento decisivo. Rientra con Sagan sugli inseguitori e sembra essere pronto alla rimonta: la caduta sul Kwaremont però pregiudica tutto. L’orgoglio del corridore belga però riesce a farlo giungere almeno in seconda piazza, sfiorando un clamoroso recupero.

Niki Terpstra, voto 7: non si vede e non si sente per 250 chilometri, anche a causa della tattica perfetta della QuickStep-Floors. Spunta davanti sull’ultima scalata al Paterberg e conquista il secondo podio nelle ultime tre edizioni.

Alexander Kristoff, voto 5: tra i favoriti alla vigilia (vista anche l’affermazione nel 2015), non si lascia scappare la fuga buona guidata dalla QuickStep-Floors, ma non ha le gambe per reggere il ritmo di Gilbert. Chiude quinto con uno buono sprint conclusivo.

Sacha Modolo, voto 8: gara pazzesca da parte del portacolori della UAE Team Emirates. Sempre all’attacco, sin dalle prime fasi, riesce a tenere con costanza il ritmo dei migliori sui muri e chiude con un sesto posto superlativo, uno dei migliori risultati della carriera (sesta piazza).

Filippo Pozzato, voto 7: era da tempo che non vedevamo il corridore della Wilier Triestina così in forma. Gamba eccellente sui muri, riesce a piazzarsi nello sprint conclusivo all’ottavo posto alla 50ma Monumento della carriera. Può gioire Luca Scinto per un piazzamento davvero confortante.

Sonny Colbrelli, voto 7: altro piazzamento di valore per il capitano della Bahrain-Merida. Nonostante la caduta della vigilia riesce comunque a restare in gara alla grande andandosi a prendere una bellissima top-10.

Matteo Trentin, voto 8: il migliore degli azzurri, nonostante non ci sia una posizione di rilievo. E’ lui ad accendere la miccia a 100 chilometri dal traguardo con la QuickStep-Floors ed è sempre lui a proteggere le spalle di Gilbert, che ovviamente lo ringrazierà nel post-gara. Può esaltarsi anche settimana prossima alla Roubaix.

Gianni Moscon, voto 7,5: ha dimostrato di essere adattissimo a questo genere di corse. Nei prossimi anni può essere davvero dominante sui muri. E alla Roubaix…

Peter Sagan, senza voto: come sarebbe andata se… Non lo potremmo mai sapere, però la condizione del campione del mondo con Van Avermaet sembrava essere sicuramente migliore in rimonta rispetto a quella di Gilbert. La caduta però può essere attribuita al due volte iridato, troppo vicino alle transenne sul Kwaremont.

Oliviero Troia, voto 7: una giornata in fuga nell’Università del Ciclismo. Può essere sicuramente utile per il futuro.

gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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