Biathlon
Biathlon, intervista a Irene Lardschneider “Una stagione da incorniciare, so però che per arrivare in alto devo lavorare molto”
Una stagione indimenticabile per gli atleti della Val Gardena, con l’esplosione di Samuel Costa nella combinata e dei giovani saltatori Manuela Malsiner e Alex Insam. Ma soprattutto nel biathlon sono arrivate le più grandi soddisfazioni, con il bronzo di Alexia Runggaldier ai Mondiali seniores di Hochfilzen, mentre ai Mondiali Giovanili di Brezno-Osbrlie la 19enne Irene Lardschneider, classe 1998, ha conquistato due medaglie d’oro nella sprint e nell’inseguimento, centrando anche il bronzo nella staffetta femminile. L’atleta delle Fiamme Gialle è sicuramente tra i prospetti più interessanti del panorama giovanile azzurro.
La scorsa stagione ti ha fatto conoscere agli appassionati di questo sport con il bronzo conquistato alle Olimpiadi giovanili di Lillehammer con Samuela Comola, Patrick Braunhofer e Cedric Christille, quest’anno è invece arrivata la conferma a livello mondiale con i due ori ottenuti a Brezno nella categoria giovani. Come hai vissuto queste due annate che ti hanno regalato grandi soddisfazioni?
“La buona stagione dell’anno scorso, dove ho raggiunto la medaglia olimpica di bronzo insieme ai miei compagni di squadra, mi ha dato tanta motivazione e voglia di allenarmi durante l’estate e l’autunno. È stata una bellissima esperienza prendere parte a un evento del genere e mi sono detta che vorrei assolutamente riviverla. Quest’anno poi, grazie a un buon inizio stagione già a dicembre, mi sono qualificata per andare a Campionati Mondiali giovanili e di tornare da questi inaspettatamente con tre medaglie! Sì, direi proprio che è stata una stagione da incorniciare, perché oltre a questi risultati sono riuscita a fare un bel passo in avanti dall’anno scorso. Inoltre, ho avuto il piacere di poter entrare a far parte del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle che mi permette di continuare con lo sport come lavoro”.
Ti aspettavi di vincere la sprint iridata con il 9/10 ed un margine così importante e che si è rivelato poi decisivo nell’inseguimento, dove sono arrivati gli errori in piedi?
“No, non me l’aspettavo proprio! Alla vigilia speravo di riuscire a confermare il mio risultato raggiunto nell’individuale e solo dopo il secondo poligono è sorto il primo pensiero alle medaglie. Poi, quando ho visto il margine con il quale avevo vinto, sinceramente, ero proprio stupita! Mi ha permesso di affrontare l’inseguimento con più tranquillità”.
Nella staffetta poi è arrivata la terza medaglia, con Samuela Comola e Martina Vigna per incorniciare un Mondiale quasi perfetto, se non fosse stato per l’ultimo poligono, in cui sei incorsa nel giro di penalità.
“Il podio con la staffetta è stato proprio molto speciale. Avevamo la possibilità di fare ancora un bel risultato e non volevo abbandonare tutte le speranze neanche dopo il giro di penalità. Ho cercato di dare il mio meglio sull’ultimo giro per guadagnare ancora un po’ di tempo prima di dare il cambio a Martina. Lei poi ha fatto proprio un’ottima ultima frazione ed è riuscita a tenere il terzo posto!”.
La tua stagione si è conclusa poi al meglio con il successo nella sprint e la conquista della Coppa Italia Fiocchi la scorsa settimana ad Anterselva, dopo aver commesso 7 errori nella mass valida per i Campionati Italiani. La costanza al tiro sarà uno dei tuoi obiettivi da raggiungere in vista della prossima stagione?
“Sì, assolutamente. Penso di avere già fatto progressi dall’anno scorso a quello appena trascorso, ma c’è ancora tanto da lavorare e da migliorare”.
Tu, Samuela e Michela Carrara siete anche ottime amiche, oltre che avversarie in pista. La gioia più grande è stata quella di salire tutte e tre sul podio iridato, anche se in categorie diverse.
“Noi tre andiamo molto d’accordo, d’estate durante gli allenamenti ci divertiamo molto insieme, penso che anche per questo ci siamo allenamento duramente ma affrontandoli insieme risultavano sicuramente meno pesanti”.
A quale tra le atlete di Coppa del Mondo ti ispiri di più e quale invece pensi di assomigliare come caratteristiche in pista?
“Il mio idolo è sicuramente Alexia Runggaldier, perchè il percorso che l’ha portata ai risultati di questa stagione non è stato facile, ma ha dimostrato di poter lottare con le migliori al mondo, poi è anche mia conterranea (Santa Cristina) ed è sempre simpaticissima e molto umile. Come caratteristiche direi Nicole Gontier, dal momento che a volte al poligono affronto delle giornate da dimenticare”.
Sei riuscita ad allenarti con Alexia in questa stagione?
“Negli ultimi anni si è preparata sempre con le Fiamme Oro, però a volte ci siamo allenate insieme al poligono”.
E’ stato recentemente inaugurato un cannone per sparare la neve dedicato ad Alexia per le medaglie ottenute dal comune di Santa Cristina: attualmente la Val Gardena dispone di poche sagome, pensi che i risultati possano aiutare tutta la valle a crescere anche a livello di sci club?
“E’ stato un gesto veramente carino, perchè in questi due anni nel centro fondo Monte Pana non c’è stata molta neve e le condizioni sono difficili. Le sagome funzionanti sono solo quattro per cui non è facile allenarsi al meglio con questo tipo di strutture”.
I vostri risultati sono dovuti anche al lavoro che i tecnici stanno svolgendo al meglio per la vostra crescita, tra gli altri cito Alex Inderst, Samantha Plafoni e soprattutto Michela Ponza, che è anche tua conterranea. Che consigli vi danno durante i ritiri e le manifestazioni e come ti trovi con loro?
“In questi due anni che sono in squadra nazionale mi sono trovata benissimo, come allenatori sono davvero un bel mix a livello di competenze, molto preparati e metodici. Ho la fortuna di avere tra i tecnici Michela Ponza che poi mi segue non solo in raduno, ma anche negli allenamenti a casa ed è importante per me avere un’ottima continuità di lavoro con lei”.
Riesci a conciliare al meglio il tuo sport con la scuola oppure riesci con difficoltà a conciliare i due impegni? Ti sono state vicino in questo le Fiamme Gialle, il tuo gruppo sportivo?
“Sì, quest’anno avrò la maturità, sono sempre riuscita ad organizzarmi bene tra allenamenti e studio, certo non è facile, bisogna fare dei sacrifici per riuscire a stare al passo. Con l’arruolamento, arrivato a novembre, mi hanno aiutato davvero molto e mi hanno permesso di far diventare un lavoro il mio sport preferito”.
Recentemente è stata creata la pagina Facebook “Irene Lardschneider – fan club”, senti più vicino l’affetto dei tifosi nei tuoi confronti dopo i risultati ottenuti in questo 2017?
“Sono rimasta un po’ stupita, perchè non sono abituata ad avere così tifosi che mi conoscono e mi seguono. Però è una sensazione davvero piacevole, soprattutto è un sostegno nei momenti e nelle gare più difficili”.
Qual è il tuo sogno da realizzare quando diventerai grande e che obiettivi ti poni per la prossima stagione?
“Il mio sogno è quello di ogni atleta, ossia entrare a far parte della squadra di Coppa del Mondo e di partecipare alle Olimpiadi, diventare come i biathleti più forti che vediamo in televisione, sarebbe davvero il top. Per la prossima stagione spero di migliorare ogni aspetto e crescere a piccoli passi, migliorando sia al tiro che agli sci per poter aspirare ad arrivare più in alto”.
Foto: pagina Facebook Irene Lardschneider
nicolo.persico@oasport.com
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