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MotoGp, Gp Argentina 2017 – Maverick Vinales: “Termas de Rio Hondo si adatta al mio stile di guida”; Marc Marquez: “La Honda dovrebbe andare meglio rispetto al Qatar”

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Nella consueta conferenza stampa, che precede il week-end in pista del Motomondiale, sono 6 i piloti a presenziare davanti ai microfoni dei giornalisti, presentando i rispettivi pensieri in vista del secondo round del Mondiale MotoGp 2017, in programma in Argentina.

Il primo a prendere parola è Maverick Vinales, attuale leader della classifica generale grazie alla vittoria della prima gara stagionale, in Qatar: “Qui si ricomincia da zero. Non ho mai girato su questa pista con Yamaha, ma penso che saremo forti, perché è un tracciato che si sposa bene con il mio stile di guida. Speriamo di trovare un fine settimana normale. Useremo il set-up di base della nostra moto, con cui mi sono trovato sempre bene su ogni tipologia di circuito su cui abbiamo girato fino ad ora“. Come ci si sente ad essere in testa al Mondiale MotoGp, per la prima volta in carriera? Vinales non sembra particolarmente toccato da ciò:Mi sono allenato anche per essere abituato a restare concentrato. Il mio obiettivo è migliorare continuamente il mio livello, dando sempre il 100%“.

Marc Marquez, invece, si trova già nello scomodo ruolo di inseguitore, dopo il 4° posto non del tutto soddisfacente della prima gara dell’anno: “In Qatar il risultato non è stato il massimo, ma nemmeno così negativo“. L’Argentina, sulla carta, è terreno di caccia ideale per il 24enne spagnolo, ed a tal proposito ci si chiede se possa cambiare qualcosa nel suo atteggiamento, parso prudente nella prima gara del Mondiale 2017: “Termas de Rio Hondo dovrebbe essere un tracciato migliore per la nostra moto, ma ciò non vuol dire che sicuramente vinceremo, dipende anche dal livello che sapranno tenere i nostri avversari ed altri fattori. Dobbiamo lavorare sin dal primo turno, perché le condizioni dell’asfalto sono in continua evoluzione e per sabato il tempo potrebbe non essere dei migliori“.

A prendere parola è stato poi Andrea Dovizioso, convincente 2° in Qatar: “Quando arrivi a pochi decimi dal vincitore è normale che c’è un pò di rammarico, ma sono comunque più felice per come sono riuscito a gestire la corsa“. Il tracciato sudamericano è, in teoria, un’altra buona occasione per stare al top: “Negli ultimi due anni siamo andati forte, anche se mai abbastanza da lottare concretamente per vincere. E’ una pista difficile, perché l’asfalto è sporco e dunque lavorare diventa complesso. Dovremo adattarci, è così per tutti“. Una parentesi sui test effettuati a Jerez, pochi giorni dopo rispetto alla prima gara del 2017: “E’ importante aver girato su quella pista, dove storicamente fatichiamo. Difficile dire quanto siano andati bene i test perché non c’erano i nostri avversari, ma i tempi sul giro sono stati buoni“. Infine, una battuta dedicata alla complessa situazione del suo compagno di team, Jorge Lorenzo: “Sta continuando ad imparare, e lo farà giro dopo giro. Difficile dire cosa potrà fare qui, il poco grip che generalmente c’è potrebbe non aiutarlo“.

Infine, a rispondere alle domande sono stati due protagonisti anch’essi positivi del GP di apertura del Mondiale 2017: Aleix Espargaro, giunto 6°, e Scott Redding, 7°. Incomincia il primo: “Il debutto con questo progetto è stato ottimo, figlio di test invernali positivi. Siamo stati davvero forti sulla distanza di gara, non soffrivo particolarmente in accelerazione e trazione, a differenza dei miei avversari. Dobbiamo migliorare sul giro singolo, per cercare di qualificarci meglio in griglia, ma risultati del genere danno sicuramente una grande carica“. Si passa poi all’inglese di Ducati, che dispone della versione 2016 della moto italiana a differenza del suo compagno di squadra, l’italiano Danilo Petrucci:I test sono stati difficili, ma abbiamo lavorato duramente e nell’ultima sessione in Qatar abbiamo trovato delle soluzioni utili per migliorare. Voglio solo proseguire in questa direzione, anche qui in Argentina, migliorando i miei punti deboli. Al momento sono contento di avere a disposizione la GP16, perché la moto del 2017 è ancora in fase di sviluppo ed ho visto che Petrucci ha avuto dei problemi“.

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davide.brufani@oasport.it

Foto: Valerio Origo

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