Nuoto
Nuoto, Assoluti Riccione 2017. LE PAGELLE. Greg e Fede si riprendono la scena. Castiglioni-Carraro, rivali per crescere
GREGORIO PALTRINIERI 9: un grande campione deve saper tirare fuori dal cilindro il coniglio anche quando sembra impossibile. Pensare anche solo 24 ore prima ad un 14’37” nei 1500 per Paltrinieri sembrava impossibile e invece eccola qua, la zampata del Drago che si riappropria della scena e manda un messaggio chiaro a tutti, soprattutto a quelli del “è appagato”. È. Un campione. Punto. Non servono altri commenti.
FEDERICA PELLEGRINI 8: cade il muro dell’1″56 e, per la sua condizione attuale, è ottimo. Un anno fa era su questi livelli e c’era di mezzo l’Olimpiade. Riesce a tre sempre la giusta motivazione e stavolta trova anche un paio di rivali competitive che la impegnano a fondo fino alla fine. La continuità è di casa.
ALICE MIZZAU 7.5: è un’atleta ritrovata. A un certo punto sembra poter addirittura impensierire la Pellegrini ma comunque fa segnare un tempo vicino al minimo per Budapest (quello per la staffetta, ancora da qualificare, c’è) e che lascia ben sperare per il futuro. Vale la pena puntare su di lei.
CLAUDIO FOSSI 7.5: una vita da mediano e poi, sul crepuscolo di una carriera più che onesta, arriva il giorno perfetto. È destino che debba condividere il titolo dei 200 misti con il corregionale Turrini ma la sua gioia incredula del dopo gara che lo porta a parlare più del rivale che di se stesso è una delle immagini più romantiche degli Assoluti.
FEDERICO TURRINI 6.5: per tre quarti di gara resta sornione, poi si scatena nell’ultima frazione e conquista la vittoria confermandosi specialista del pari merito (il primo nella staffetta 4×200 con Magnini). Dal punto di vista cronometrico si limita al compitino ma il suo obiettivo era qualificarsi per i Mondiali è un po’ di rilassamento dopo averlo centrato è fisiologico.
SILVIA SCALIA 6.5: vittoria sì, tempo limite no. La maturazione della dorsista che a sprazzi ha mostrato belle cose (anche oggi) è solo rimandata. Ha cambiato tante cose nell’ultimo anno e deve ancora raccogliere i frutti di tanto lavoro.
LUCA DOTTO 7.5: il 22″ ha un peso specifico superiore al 48″64 con cui ha vinto i 100 stile. Domina, si conferma numero uno in Italia, non con i tempi dello scorso anno ma se serve per arrivare in forma in estate va bene così.
MARCO ORSI 5: era l’ultima chiamata per il bolognese che proverà a rientrare dalla porta di servizio della staffetta ma per il secondo anno consecutivo fallisce l’appuntamento più importante. La colpa non è solo sua, perché la malattia ha intaccato un fisico imponente come quello di Orsi ma anche tecnicamente sembra regredito e mentalmente non pare crederci più di tanto. Serve la sua esperienza e la sua forza. Restiamo in attesa.
ARIANNA CASTIGLIONI 8: torna la ranista sbarazzina e spietata ne seppe incantare tre stagioni fa. Ritmo indiavolato, fluidità, rapidità di azione e ancora margini di miglioramento su alcuni particolari. Migliora il record italiano dei 50 e domani ci riproverà sulla distanza doppia.
MARTINA CARRARO 7: non è l’atleta esplosiva che seppe incantare lo scorso anno di questi tempi ma strappa il pass per Budapest, centrando l’obiettivo minimo e facendo il carico di rabbia in vista della sfida bis di oggi con Castiglioni. Una coppia che può crescere nella rivalità in prospettiva
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto da ufficio stampa Arena