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Basket
Raffella Masciadri: “All’Europeo nulla è impossibile, quindi anche il podio”
Il campionato di basket femminile sta entrando ormai nel vivo con le imminente semifinali e al termine della stagione, molte giocatrici dovranno mantenere alta la concentrazione, perchè a Giugno si disputeranno in Francia i Campionati Europei. Un appuntamento a cui partecipa anche la nostra nazionale, che dopo un girone di qualificazione molto bello e chiuso al primo posto, vuole ben figurare in questa rassegna continentale.
Olimpiazzurra seguirà l’evento con la massima attenzione e proprio per questo abbiamo deciso di intervistare in esclusiva per il nostro sito la giocatrice più rappresentativa del gruppo azzurro, il leader dentro e fuori dal campo della squadra di coach Ricchini. Stiamo parlando di Raffaella Maschiadri, che in questa bella intervista si è soffermata anche su altri temi come il campionato e l’Eurolega, passando anche sulle problematiche del movimento cestistico femminile e sulle giovani azzurre più promettenti.
Cominciamo dall’esperienza della tua Schio nelle Final Eight di Eurolega: tre sconfitte ed ultimo posto nel girone. Cosa vi è mancato per raggiungere le semifinali? Avversari troppo superiori oppure si poteva fare meglio?
“Si poteva fare assolutamente meglio, anche se il livello delle finali è stato naturalmente alto. Lo Spartak di quest’anno era alla nostra portata; infatti se fossimo riuscite a vincere la prima partita contro di loro di sicuro avremmo avuto più energie ed entusiasmo per il prosieguo nel girone. Contro il Fenerbache obiettivamente non si poteva fare di più, anche perchè contro squadroni come il loro bisogna giocare la partita perfetta per 40 minuti dal punto di vista tecnico e dell’intensità. E purtroppo in queste finali alcune nostre giocatrici non erano al top fisicamente e l’amalgama di squadra non era quella che ci aveva contraddistinto nella prima fase dell’Eurolega, forse anche a causa di un certo appagamento da parte di alcune per aver raggiunto per il secondo anno di fila le Final 8. Nonostante tutto abbiamo avuto una grossa chance per passare nell’ultima partita contro Bourges ma la loro tenacia è stata superiore e non c’è stato nulla da fare. Loro certo si sono dimostrate poi la sorpresa delle finali conquistando meritatamente il terzo posto finale”.
Il cammino in Europa nonostante l’eliminazione è stato importante. L’anno prossimo, l’obiettivo sara quello di migliorarsi? Possiamo davvero sperare in una squadra italiana alle Final Four nel 2014?
“Io credo molto nella partecipazione di una squadra italiana alle future Final Four, anzi mi auguro che ce ne sia almeno un’altra che vi partecipi! Sono conscia che i club stanno risentendo della crisi e per risparmiare si dedicano solo al campionato italiano; ma in quanto anche capitana della nazionale mi sento di incoraggiare i club con più possibilità economiche a lanciarsi nelle avventure europee ( anche la Fiba Cup per esempio) perché le giocatrici italiane e il nostro movimento hanno bisogno di visibilità. E ci sono giocatrici con talento che hanno bisogno di confrontarsi a livelli più alti per migliorare! Certo le giocatrici stesse devono essere pronte a lavorare duro ogni giorno in allenamento e a spingersi oltre i propri limiti se si vuole giocare a livelli alti e ottenere risultati. Questo è ciò che io ho sempre cercato di fare in tutta la mia carriera sportiva”.
Passiamo al campionato: cominciano i playoff e Schio è nettamente la favorita e il quinto scudetto sembra già cucito sul petto. Sei d’accordo?
“Non sono pienamente d’accordo su quello che mi dici. Nel senso che sì, tutti ci danno come squadra favorita per il roster che abbiamo ma l’esperienza mi insegna che si deve vincere sul campo con umiltà, sacrificio e spirito di squadra. Non basta avere nomi blasonati sulla carta ma bisogna vincere sul campo. E purtroppo ci sono altre squadre che scendono sul parquet per conquistare lo scudetto, quindi dipenderà anche dalla voglia che ciascuna di noi metterà in campo per raggiungerlo!”.
Chi temi di più tra le rivali? Lucca o Parma, giunte rispettivamente seconda e terza in regular season?
“Lucca è la squadra ostica di sempre data il suo estremo agonismo nel gioco e ha ottenuto il secondo posto meritatamente. Parma non viene considerata da molti come pretendente al titolo ma io non la sottovaluterei così perché ha un ottimo organico, giocatrici con molta esperienza come Zara, Franchini e Harmon e un allenatore molto preparato e che ha fatto molto bene fino ad ora come Procaccini”.
Un campionato con solo dieci squadre, un movimento che sembra in grande crisi. Come migliorare questa situazione? Magari un aiuto maggiore da parte dei media potrebbe servire?
“Sì, assolutamente, i media possono darci una mano per pubblicizzare sempre di più un movimento come il nostro che ha bisogno di tanta pubblicità per farsi conoscere. Da questo punto di vista credo anche che sia la Federazione che la Lega devono fare un lavoro migliore, o comunque costante visti i risultati che, per esempio, avevamo ottenuto l’anno scorso con la televisione. Ci vorrebbero canali o comunque testate giornalistiche che, a livello nazionale, parlino se non ogni giorno ma almeno settimanalmente del basket femminile. Per farsi si che la gente sappia chi siamo e quanto spettacolo questo movimento può dare”.
Nazionale: gli Europei in Francia sono ormai vicini. Con quale spirito si avvicina il gruppo azzurro a questo evento? Quali sono i vostri obiettivi e ambizioni? E’ possibile raggiungere il podio?
“Diciamo che viste le vittorie ottenute l’anno scorso nel girone di qualificazione, ci presentiamo in Francia con una grande carica consce delle nostre capacità e del valore delle avversarie. Certamente il nostro girone non è dei più facili ma l’estate scorsa abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutte le squadre. Fisicamente peccheremo come sempre sotto canestro; ma cercheremo di sfruttare in positivo questo aspetto giocando in velocità con tutte e 5 le giocatrici e difendendo aggressive a tutto campo. Insomma cercheremo di far stancare le avversarie il più possibile. Come obiettivo primario metterei il passaggio del girone, poi tutto può succedere…la parola d’ordine di questa nazionale è che “Nulla e’ impossibile”, quindi anche il podio”.
Nelle qualificazioni sei stata una delle migliori, insieme alla tua compagna di squadra Giorgia Sottana. Ti senti un leader di questo gruppo?
“Il coach Ricchini è sempre stato molto chiaro sia con me che con la squadra riguardo il mio ruolo: ero la giocatrice con più esperienza e avrei dovuto essere la trascinatrice di tutte le altre. Le ragazze sono state super fin dall’inizio e mi hanno sempre seguito, quindi il ruolo da leader si è creato automaticamente. Questa è stata per me la soddisfazione e il riconoscimento più grande che potessi avere. Certo Giorgia Sottana è stata la mia co-leader, non solo per il carisma che ha, ma anche per il ruolo che riveste in campo: è il nostro play e quindi è logico che debba essere una leader e tenere le redini della squadra in campo. Anche lei si è dimostrata ottima in questo e i suoi numeri in campo l’hanno dimostrato“.
Le varie Under hanno ottenuto dei buoni risultati. Ci sono delle giovani giocatrici che ti hanno impressionato? Una di queste potrebbe essere Cecilia Zandalasini?
“Assolutamente Cecilia è in questo momento la giovane più promettente e fisicamente pronta a fare il salto di qualità. Con lei nominerei anche Martina Kacerik ed Elisa Penna. Stanno facendo molta esperienza in questi anni sia con la Nazionale giovanile che con i rispettivi club e spero e avrò modo di vederle all’opera con la Nazionale maggiore molto presto. Un altro nome che posso fare è quello di Eleonora Zanetti, classe 1994, visto che è la nostra giovane più promettente: si allena spesso con noi e di lei mi ha colpito subito la tenacia e la determinazione con cui affronta ogni allenamento o partita. Un vero esempio per tutte le giovani“.
Proprio di Cecilia si parla di un futuro in America: hai dei consigli per una ragazza così giovane che potrebbe intraprendere la carriera oltreoceano?
“Di Cecilia sono ben informata per la sua eventuale esperienza americana perché alcune mie ex compagne alle Sparks ( che ora sono allenatrici nei college) mi hanno chiesto referenze e ne ho parlato con Cecilia direttamente. Il mio consiglio è stato quello di approfittare di questa opportunità perché oltre a crescere dal punto di vista sportivo, lo è anche dal lato umano. Avere la possibilità di vivere lo sport in un mondo come quello americano, dove ti puoi confrontare con il meglio che c’è, non è da tutti!“.
L’ultima domanda è un ricordo della tua avventura in WNBA, dove hai anche sfiorato il titolo nel 2008 con le Sparks. Cosa ti ha lasciato quella fantastica esperienza?
“L’ esperienza americana con le Sparks è stata la cosa migliore che mi potesse capitare nella carriera! Giocare nel campionato di più alto livello, nei palazzetti più famosi del mondo, confrontarmi con le migliori giocatrici in circolazione e viaggiare in lungo e in largo per gli Usa non ha eguali! Ci sarebbero tanti aneddoti da raccontare ma penso quello più significativo sia quello riguardante Kobe Bryant, che ho avuto la fortuna di conoscere ( visto anche che un anno sono stata allenata da suo papà Joe). In pratica durante la stagione Wnba, da maggio a settembre, i giocatori NBA sono tutti in vacanza; invece il mitico Kobe era sempre in palestra, si allenava da solo (dalle 7 alle 10 prima di noi) sui fondamentali che voleva migliorare per la stagione successiva. E lo faceva con una dedizione al lavoro incredibile e mi ha impressionato molto! Un esempio da seguire e che mi ha insegnato questo: che per essere un campione devi lavorare più degli altri e accrescere il tuo bagaglio tecnico ogni anno di più, cercando dentro di te nuovi stimoli per raggiungere obiettivi sempre più alti!“.
andrea.ziglio@olimpiazzurra.com
Foto tratta da ilgiornaledivicenza.it