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Ciclismo

Liegi-Bastogne-Liegi 2017: le pagelle dei protagonisti. Alejandro Valverde perfetto, Davide Formolo fa sognare

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Una Liegi-Bastogne-Liegi davvero emozionante, in tutti i sensi. Il ricordo di Michele Scarponi è stato portato in alto, come le braccia di Alejandro Valverde dopo l’ennesimo capolavoro della sua carriera. Andiamo a rivivere la corsa con le pagelle dei protagonisti.

Alejandro Valverde, voto 10: semplicemente perfetto, poco da dire in più. Corre da attendista, con il suo solito schema, che l’ha portato a raggiungere i più grandi trionfi di una carriera che va ad arricchirsi anno dopo anno. Aiutato al meglio anche dai compagni di squadra, si trova come di consueto al posto giusto al momento giusto: lo scatto di Dan Martin fa da apripista per l’Embatido che ai -500 metri parte e se ne va in solitaria verso il traguardo. Poi le braccia al cielo per ricordare un amico più che un avversario: Michele Scarponi. Oltre alla dedica anche un pensiero nel post-gara: i premi in denaro saranno donati alla famiglia dell’atleta scomparso ieri. Chapeau.

Daniel Martin, voto 8: non poteva non farsi trovare pronto nella classica più amata il corridore irlandese. Non si fa vedere per oltre 200 chilometri, poi sul suo strappo di Ans, che gli ha dato gioie (la vittoria nel 2013) e dolori (la caduta nel 2014), parte per spaccare il mondo. Guadagna su tutti, tranne che su un imbattibile Valverde che lo brucia allo sprint. Comunque una seconda piazza di valore.

Michal Kwiatkowski, voto 7: schema in stile Valverde per il polacco del Team Sky, davvero in formissima in questo inizio di stagione. Non è riuscito il bis in una Monumento dopo il trionfo alla Milano-Sanremo: sono mancate le gambe nell’ultimo strappo, ma il piazzamento è comunque di valore.

Michael Matthews, voto 7,5: una crescita esponenziale per l’australiano sulle salite brevi e dure. Una trasformazione, da velocista a uomo da classiche, che si è praticamente completata. Sempre nel vivo della corsa prova a giocarsi addirittura la vittoria ma è costretto ad accontentarsi di un piazzamento (quarto).

Davide Formolo, voto 8: una delle gare più belle della carriera del giovane corridore della Cannondale-Drapac. Sulla salita degli italiani, quella di Saint Nicholas, l’azzurro ci prova in contropiede e riesce a guadagnare subito spazio sul plotone. 10” che potevano bastare con un po’ di marcamento in gruppo, ma all’ultimo chilometro lo scatto di Daniel Martin ha spento tutti i sogni di gloria. Il capolavoro è mancato di pochissimo, ha ancora tantissimi anni per riprovarci.

Michael Albasini ed Adam Yates, voto 6: ci si aspettava tanto dalla Orica-Scott, che ha corso da protagonista sfruttando soprattutto un lavoro monstre da parte del campione ceco Roman Kreuziger. Alla fine arriva una coppia in settima ed ottava posizione che non può soddisfare la squadra australiana.

Greg Van Avermaet, voto 5: molte attese sul padrone di casa, trionfatore della Parigi-Roubaix. Le fatiche di inizio primavera però non sono state ancora smaltite. Undicesima piazza finale.

Team Sky, voto 4: a differenza dello scorso anno, quando è arrivata la vittoria eccezionale di Wout Poels, è mancato un vero e proprio schema tattico per lo squadrone britannico. Si è puntato tutto su Kwiatkowski, con il polacco che però non ne ha avuto sul finale. Le carte Moscon ed Henao potevano essere giocate meglio, magari con un attacco a sorpresa anziché tirare per ricompattare il gruppo.

gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Cometto Boschetti

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