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Formula 1

F1, Mondiale 2017: Ferrari e Mercedes a confronto. I segreti e punti deboli delle due macchine

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Erano sembrate frasi sibilline quelle di Niki Lauda e di Lewis Hamiilton, all’inizio della stagione, sulle prestazioni della Ferrari. Esaltare le qualità velocistiche della Rossa, per molti, era sinonimo di pretattica ma alla fine era un’amara, per loro, constatazione.

Il Cavallino Rampante nelle prime tre tappe del Mondiale 2017 ha ottenuto dei risultati difficilmente prevedibili: 2 vittorie ed un secondo posto con Sebastian Vettel, la vetta nel campionato piloti ed il primato di quello costruttori. Grandi riscontri frutto di tanto lavoro sotto la nuova gestione tecnica di Mattia Binotto, con meno incertezze, aderente ad una politica degli aggiornamenti costanti, pur minimi. La SF70H fin da quando ha iniziato il proprio darsi in pista, nel corso dei test di Barcellona, ha dimostrato di essere una macchina “nata bene”, facile da guidare, stabile e soprattutto sviluppabile secondo un programma di update lineare.

Ora, dunque, poter lottare con la W08 Hybrid di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas non appare una chimera e la prova sul tracciato di Sochi sarà assai probante essendo una pista che mai ha visto la scuderia di Maranello vincitrice. A conti fatti dunque quali sono i punti di forza e deboli delle due grandi rivali di questo Mondiale? 

FERRARI

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PUNTI DI FORZA: Il passo corto rispetto alle Mercedes (Aldo Costa è arrivato ad allungare la W08 di 200 mm, toccando un limite di 3.691 mm) ha garantito alla monoposto di avere una grande agilità nei cambi di direzione venendo incontro anche alle esigenze di usura dello pneumatico. Di fatto questa macchina è quella che meglio di altre riesce a sfruttare, in gara, le gomme più morbide, salvandole per più giri, e mantenendo un regime prestazionale molto alto. Il segreto delle strategie vincenti risiede anche nella possibilità di disporre di un mezzo “gentile” sulle gomme ed affine a certe scelte. Rispetto poi all’anno scorso è molto migliorata la stabilità sull’avantreno, uno dei problemi atavici della vettura precedente. L’interpretazione “creativa” del S-Duct (soluzione per ripulire le turbolenze sotto al telaio, per indirizzare flussi con più energia verso il retrotreno) ha favorito una resa, sotto il profilo aerodinamico, assai più efficiente.

PUNTI DEBOLI: Quel che manca ora al Cavallino Rampante sono aspetti riguardanti la qualifica: una potenza del motore che, probabilmente, non è ancora all’altezza di Mercedes e uno sfruttamento delle coperture immediato. Il primo caso si giustifica guardando alle prestazioni del giro di Sebastian Vettel in Bahrain. Ebbene, il tedesco era il migliore, nel guidato, mentre perdeva molto nel primo e terzo settore, quelli dove la potenza aveva un suo peso. “L’uso del manettino magico” degli avversari? Poi l’essere così conservativi sulle gomme ha delle ricadute sulla prestazione, avendo più difficoltà nel riuscire ad essere veloci da subito.

MERCEDES 

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PUNTI DI FORZA: La W08, in questo momento, ha un piccolo vantaggio in termini di  velocità pura. La power unit e le esasperazioni di alcuni concetti con gomme più dure sembrano favorire le Frecce d’Argento che soprattutto nell’attacco al tempo possono fare la differenza.

PUNTI DEBOLI: La gestione delle mescole soft è la più seria criticità che i tecnici tedeschi debbano affrontare per trovare una soluzione ottimale in gara ed annullare il gap con la Ferrari.

Il round russo ci potrà fornire ulteriori indicazioni.

 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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