Pentathlon
Riccardo De Luca in esclusiva: “Io e Benedetti in corsa per il podio”
E’ l’anno d’oro di Riccardo De Luca. Laureatosi campione europeo in quel di Sofia il 7 luglio, il Carabiniere romano a Londra cercherà di conquistare una medaglia che manca all’Italia del pentathlon moderno dal lontano 1988. Con lui a difendere i colori azzurri ci sarà Nicola Benedetti.
In esclusiva su Olimpiazzurra si racconta prima di partire in vista di Londra.
Come hai cominciato ad avvicinarti al pentathlon moderno?
“Ho conosciuto il pentathlon moderno all’età di 14 anni grazie al mio professore di educazione fisica Pietro Serena, ex commissario tecnico della nazionale. Grazie a lui ho conosciuto al meglio questo sport al quale mi ci sono molto appassionato”.
Qual è tra le cinque discipline (scherma, nuoto, equitazione e combined-event che prevede corsa e tiro a segno) quella che preferisci maggiormente? Come si svolgono gli allenamenti?
“La disciplina che preferisco è la scherma, ma adesso quella che mi sta dando più soddisfazioni e’ il combined. I miei allenamenti durano dalle 6 alle 7 ore giornaliere tutta la settimana: la mattina mi alleno su due discipline più un po’ di palestra, mentre il pomeriggio uno sport solo più il riposo, necessario per noi pentatleti”.
Tra i risultati ottenuti qual è quello a cui sei più legato? Cosa significa per un atleta prendere parte ai Giochi Olimpici come rappresentante dell’Italia?
“Devo dire che l’ultimo successo ottenuto agli Europei di Sofia è quello a cui tengo di più, sono felicissimo di aver raggiunto un traguardo simile. Naturalmente per me le Olimpiadi rappresentano la realizzazione di un sogno, penso che questo valga per qualsiasi atleta che pratichi uno sport olimpico”.
Cosa ha rappresentato per te vincere gli Europei? Te lo aspettavi?
“Vincere l’Europeo è stato fantastico, era da tanto che aspettavo una medaglia d’oro! Sapevo e so di avere tutte le carte in regola per poter lottare per una medaglia, ma le variabili nel nostro sport sono molteplici e non sempre si riesce a fare andare tutto nel verso giusto”.
Il pentathlon in Italia non è uno sport molto diffuso: per quale motivo? Potresti dare qualche consiglio a chi voglia avvicinarsi a questa disciplina.
“Si è sempre saputo che uno sport come il pentathlon in Italia avrebbe avuto poco spazio, dato che è una disciplina costosa e che ti occupa tantissimo tempo: per praticarlo devi avere una passione fortissima. Il mio consiglio è che, non solo per il pentathlon, praticando sport sin dall’adolescenza si matura subito sia fisicamente che mentalmente”.
Che risultati ti aspetti per Londra? Il podio è alla tua portata?
“Sinceramente non sto pensando molto al risultato, piuttosto cerco di allenarmi al meglio sperando di arrivare in forma a Londra. I mezzi per un ottimo risultato ci sono, spero di usarli al momento giusto”.
Quali sono gli atleti da battere alle Olimpiadi?
“C’è il bi campione olimpico Andrey Moiseev, il campione mondiale 2012 Aleksander Lesun e altri 5 o 6 atleti che posso benissimo arrivare a podio. La cosa positiva è che tra questi atleti ci siamo anche io e Nicola”.
Raccontaci la tua giornata tipo.
“Sveglia alle 8:00, primo sport alle 9:00 fino alle 11:30, un piccolo snack e si inizia con un’altra disciplina fino alle 13. Pranzo e riposo per circa due ore, per poi finire con la corsa. Se ho tempo e riesco ad organizzarmi, prendendo un aperitivo o cenando con gli amici e finita la giornata torno a casa, vedo un film e verso mezzanotte termino la serata con uno snack e vado a dormire”.
In cosa consistono gli allenamenti di Riccardo De Luca?
“Gli allenamenti sono sempre molto, vari dipende dagli impegni che ci sono e dalla stagione. Solitamente i lavori più pensati e lunghi sono da ottobre a gennaio/febbraio, dove non ci sono impegni importanti. Mentre durante la primavera e l’avvicinarsi del caldo si ‘scarica’ un po’ cercando la forma per la gara più importante che e’ il Campionato Mondiale, quando non ci sono le Olimpiadi”.
Come sta procedendo la preparazione in vista di Londra?
“Stiamo lavorando tutti con lo stesso obiettivo e penso che sia la strada giusta. C’è un impegno maggiore da tutti, sia da parte degli atleti che da tutto lo staff tecnico”.
Cosa ti aspetti dal tuo compagno di squadra,Benedetti?
“C’è solo una pura e pulita rivalità sportiva tra di noi, gli auguro il meglio! L’unico posto dove rischiamo di litigare è a tavola, siamo entrambi delle buone forchette!”.
N.B.: l’intervista è stata rilasciata prima del blocco olimpico imposto dal Coni.
foto tratta da sport24h.it
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