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Ciclismo

Giro d’Italia 2017, Vincenzo Nibali: sconfitto ma mai battuto! Lo Squalo illumina l’Italia con il sogno Rosa, ci ha creduto fino alla fine

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Quando sei uno Squalo sei pronto a sbranare in ogni singolo momento della tua vita, sei sempre pronto a credere nell’impresa monumentale, sei sempre a caccia della preda più appetitosa e ambita. Se sei nato per vincere, se sei nato con un cuore immenso e con due gambe fatte di dinamite, se da dieci anni rappresenti l’Italia del ciclismo nelle grandi corse a tappe non puoi mai arrenderti, hai sempre i denti serrati e la grinta dei Campioni per provare a sfruttare ogni singola possibilità.

Oggi non c’è stato nessuno spiraglio, non c’è stato margine per andare a conquistare il terzo Giro d’Italia della carriera ma Vincenzo Nibali ha dato l’anima per l’ennesima volta. Non si è mai tirato indietro, non si è mai arreso, non ha mai mollato il colpo e fino all’ultimo istante ha pensato che fosse possibile realizzare l’impossibile. La cronometro finale, una tavola completamente piatta tra l’Autodromo di Monza e il Duomo di Milano, non era certamente il terreno ideale per il siciliano che invece ha spinto un meraviglioso rapporto e non ha sfigurato nella prova contro le lancette, tanto amato da un meritevole Tom Dumoulain che ha vinto la centesima edizione della Corsa Rosa (la prima per la sua Olanda).

Nibali ci ha provato, più volte. La memorabile tappa vinta a Bormio (unico successo italiano in questo Giro d’Italia) è già entrata di diritto nella leggenda del ciclismo come già tante prove monumentali dello Squalo, il numero 1 del nostro ciclismo ancora una volta. Nella frazione in cui Dumoulin si è fermato all’inizio dell’ultima salita per espletare dei bisogni fisiologici, in cui ha attacco in discesa e poi ha battuto Landa in volata, ha dimostrato che solo lui può dare spettacolo nel ciclismo moderno, facendo quei numeri così autentici, essenza del pedale, rievocatori di grandi gesta del passato. La sua grinta ha illuminato l’Italia ancora una volta.

Enzo è un eroe popolare, colui che scalda i cuori di tutti gli appassionati: ogni piccolo tentativo di scatto è accolto da un’ovazione, oggi a Milano una folla si era riservata per lui sperando nel miracolo. È uscito battuto ma non sconfitto in tre settimane purtroppo decise da due cronometro e dove si è vista pochissima salita. Ci ha emozionato su e giù per lo Stivale, stringendo i denti anche quando sembrava non averne più come sul Blockhaus o a Oropa: gli è mancato davvero pochissimo per conquistare il terzo Giro d’Italia della sua storia (il secondo consecutivo, sarebbe entrato ancora di più nella storia del ciclismo italiano dove ha già un posto di diritto).

Lo Squalo ha trovato un pesce un po’ più grosso sulla sua strada ma non è stato sbranato, anzi. È lui che ha provato ad attaccare la preda quando il terreno lo ha consentito e nell’ultimo atto non è sprofondato, sinonimo della sua immensa classe: Nibali è un ciclista unico e indimenticabile, eternamente da ringraziare per quanto regala in strada. Ci riproverà ancora una volta, dall’alto della sua immensa grandezza, dall’alto della caratura di colui che ha vinto Giro, Tour e Vuelta, come solo i monumenti della bicicletta. Intanto arriva un terzo posto (a soli 9’’ dal superfavorito da Quintana e a 40’’ dal trionfatore), da cogliere comunque con il sorriso e senza rimpianti.

 

(foto Pier Colombo)

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