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Ciclismo
Giro del Delfinato 2017: Chris Froome vuole riprendersi il trono. E mira al quarto Tour de France
Per la prima volta dal 2012 ad oggi, Chris Froome entra nel mese di giugno senza avere alcuna vittoria in tasca nell’arco della stagione in corso: il britannico, che ha vinto 3 degli ultimi 4 Tour de France ritirandosi nel 2014 dopo poche tappe, punta alla quarta affermazione alla Grande Boucle, ma negli scorsi mesi si è espresso al di sotto dei suoi standard abituali.
Se prima si permetteva il lusso di vincere da febbraio ad aprile per poi focalizzarsi su Delfinato e Tour de France, l’avanzare dell’età e una minore freschezza atletica potrebbero averlo indotto a rivedere la preparazione, evitando di sovraccaricarsi nei primi mesi dell’anno per poi esplodere nel momento cruciale della stagione, che per lui ha forte tinte gialle e francesi. In questo 2017, Froome ha ottenuto i migliori risultato al Giro di Catalogna, dove è salito sul podio di tappa nella quinta frazione salvo poi perdere 26′ il giorno successivo (a causa di un frazionamento del gruppo nella prima fase di corsa in cui è rimasto imbrigliato assieme a tutta la squadra). Da quel momento si è presentato ai nastri di partenza solo del Giro di Romandia, per lui un grande classico. Anche qui, in ogni caso, si è fatto notare a sprazzi, chiudendo lontano dalle prime piazze.
A meno di un mese dal Tour de France, è quantomeno lecito farsi delle domande, cui già il Delfinato potrebbe dare risposte indicative. Prima di vincere la Grande Boucle, Froome ha sempre primeggiato anche nella classifica generale del Delfinato. Per lui, evidentemente, un banco di prova importante per valutare la condizione e il lavoro svolto in vista delle tre settimane da sempre cardine delle sue annate sportive. Difficile, se non impossibile, stabilire dei paletti entro cui aspettarsi di vederlo protagonista. Queste risposte possono arrivare solamente dalla strada, fino ad ora stranamente silente riguardo il corridore più completo e forte nei grandi giri dal 2012 ad oggi (dato secondo noi incontrovertibile nonostante la sua predisposizione a focalizzarsi sul Tour, snobbando completamente il Giro d’Italia e concentrandosi sulla Vuelta a España solo dopo aver terminato il primo sforzo).
Metterne in dubbio il ruolo di favorito per la conquista della maglia gialla sui Campi Elisi sarebbe inopportuno. Nonostante le poche cronometro, il percorso del Tour si adatta alle sue caratteristiche (anche in salita, raramente è stato distanziato su Pirenei e Alpi francesi in questi frangenti spesso aveva già la corsa in tasca). Dalla sua, oltre le prestazioni che ci attendiamo, anche una squadra di altissimo valore che potrebbe arrivare dove, eventualmente, non lo riescono a portare le sue gambe. Resta il dato di fatto, però, di un Froome che vince meno (o in maniera più selettiva, aspettando i due appuntamenti che ci daranno le risposte definitive). Per la prima volta dal 2013 a questa parte sembra non solo vulnerabile, ma addirittura battibile, tanto che nel “form ranking” di cyclingnews (che valuta la condizione di forma dei favoriti per il Tour) è sceso addirittura al quinto posto dopo Porte, Valverde, Contador e Quintana, reduce dal secondo posto al Giro. Quasi uno smacco: riuscirà Chris a ristabilire le gerarchie granitiche che lo vedevano numero uno per i Grandi Giri ormai da 4 anni a questa parte? Per i bookmakers, al momento, ci sono pochi dubbi: il keniano bianco è il grande favorito per imporsi nell’edizione numero 104 del Tour de France. E il Delfinato, in questo senso, potrebbe dargli risposte incoraggianti.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Max Pixel