Formula 1
F1, GP Canada 2017: i precedenti della Ferrari a Montreal. La Rossa non vince dal 2004 e quel trionfo di Jean Alesi nel ’95…
Il grande Circus della F1, dal glamour di Montecarlo, passa allo scenario di Montreal (Canada), sede del settimo appuntamento del Mondiale 2017. Una pista dalle caratteristiche completamente diverse da quelle del Principato: basso carico, lunghi rettilinei, grandi frenate ed accelerazioni. Un circuito “Stop&Go” nel quale la potenza della power unit ed anche la trazione saranno determinanti. La Ferrari arriva al round nordamericano come meglio non si potrebbe: doppietta Sebastian Vettel-Kimi Raikkonen, leadership rafforzata nella classifica dei piloti (Vettel in testa a quota 129 punti, +25 su Lewis Hamilton) e dei costruttori (196 punti, 17 lunghezze di vantaggio sulla Mercedes). L’obiettivo ora è chiaro: confermarsi anche sul tracciato dedicato al mitico Gilles Villeneuve.
Ma quali sono i precedenti su questa pista per Maranello? La risposta non è così diversa da quella fornita in presentazione del GP di Monaco. Se infatti sul “cittadino” monegasco il digiuno era durato 16 anni, in questo caso, sono 12 le stagioni nelle quali la Ferrari non vede il gradino più alto del podio. In totale la scuderia italiano ha totalizzato Oltreoceano 11 vittorie e val la pena ricordarne due in particolare: quella del 1995 di Jean Alesi e l’ultima, quella del 2004, firmata da Michael Schumacher (a segno con il Cavallino in 6 circostanze).
Sono passati 22 anni ma come dimenticarsi quella gara che ruppe la maledizione per il buon Jean. Il pilota di Avignon, sempre ad un passo dalla gioia del trionfo, vide tramutarsi in realtà la tanto agognata vittoria dopo quasi 5 anni di militanza ferrarista. La gara fu splendida. In pole c’era Schumacher su Benetton, pronto a far sua anche questo round, mentre le due Rosse di Berger ed Alesi partivano dalla quarta e quinta posizione. Al via Michael tenne la testa mentre Herbert (Benetton) ed Hakkinen (McLaren) si toccarono uscendo subito di scena. Nella seconda tornata fu la Williams di Coulthard (terzo in quel momento) a terminare anzitempo la propria corsa a causa di un suo errore che lo portò in testacoda. Proprio in quel momento Alesi si apprestava a superare il compagno di squadra, sfiorando l’incidente con lo scozzese. Pericolo scampato e le due monoposto di Maranello si misero a caccia dell’altra macchina di Grove, guidata da Damon Hill. Al tornantino (curva caratteristica di Montreal) Jean e Gerhard forzarono i tempi e conquistarono la seconda e terza piazza all’inseguimento del tedesco volante. Il vantaggio era importante ma soprattutto il classe ’64 transalpino non mollava inanellando alcuni giri veloci. Al pit-stop Berger fu costretto a fermarsi per un problema tecnico, e rimase dunque una sola Ferrari alle spalle del Kaiser. A pochi giri dalla conclusione il colpo di scena: Michael rallenta, problema al cambio e l’obiettivo massimo era a porta di mano. Bandiera a scacchi, trionfo con lacrime e macchina rimasta senza benzina. Il giro d’onore sulla Benetton di Schumacher nel giorno del 31° compleanno fu l’apice di una lunga carriera del francese.
Nel 2004 la situazione era piuttosto critica in qualifica: ben 5 vetture gommate Michelin a precedere Schumi e Barrichello (gomme Bridgestone). Si prospettava una gara in salita. In corsa, però, le Rosse seppero trasformarsi. A differenza del time-attack le mescole giapponesi, sulla lunga distanza, offrivano una prestazione molto più consistente e la strategia di due soste, contro le tre dei rivali (Ralf Schumacher (poleman), Button, Trulli, Montoya ed Alonso) fruttò al tedesco del Cavallino un’insperata vittoria davanti al suo compagno di squadra mentre spettò alla Bar Honda di Button chiudere la top3. Una doppietta, dunque, come quella di Monaco nel 2001, bissata quest’anno. Che sia un segno del destino? I 4361 metri canadesi ci daranno la risposta che aspettiamo.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto da profilo twitter F1