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F1, mercato 2018: Ferrari, c’è il nodo Kimi Raikkonen da risolvere. Da non trascurare la suggestione Rosberg

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Come da consuetudine, con il prosieguo del Mondiale F1 si sviluppano, parallelamente, le trattive o le voci di mercato riguardanti piloti e team della categoria. Al centro di queste occupa un grande spazio la Ferrari, che al momento, in ottica 2018, non ha ufficialmente almeno un pilota sotto contratto, andando a scadenza sia Sebastian Vettel che Kimi Raikkonen. Nonostante le numerose indiscrezioni che lo hanno visto accostato alla Mercedes, tra l’altro prontamente smentite dagli uomini al vertice della scuderia di Stoccarda, sembra difficile che il 29enne tedesco, attuale leader del Mondiale, lasci una vettura così forte e competitiva, dopo aver sudato sette camicie nel biennio precedente per arrivare a tale livello prestazionale. Più ingarbugliata è la situazione del finlandese: bisognerà innanzitutto vedere se le tensioni, accumulate nel post-GP di Monaco, hanno lasciato un qualche strascico, con riguardo ai rapporti tra il pilota e la scuderia, tanto da obbligare ad una separazione tra le parti. Se ci si deve basare soltanto sul livello espresso da Raikkonen nelle ultime corse, dopo la strigliata iniziale da parte di Sergio Marchionne sembra che il campione del mondo 2007 sia stato in grado di migliorare il proprio livello prestazionale, tanto in qualifica quanto alla domenica. Non è da escludere a priori, dunque, che tale crescita possa bastare per guadagnarsi la conferma per una ulteriore stagione, pur non mancando le alternative a disposizione: si pensi ai vari Romain Grosjean, Sergio Perez e Carlos Sainz Jr., che sembrano essere i profili al momento maggiormente alla portata.

Se la situazione, in casa Mercedes e Red Bull, pare essere definita in una ottica di conferma della coppia dei piloti attuali, l’altro nome intorno al quale circolano grandi voci è Fernando Alonso. Lo spagnolo, poche settimane fa, a Barcellona, è stato piuttosto chiaro sul proprio futuro, prendendosi il periodo estivo per valutare se continuare con McLaren o cercare un’altra sistemazione, possibilmente sempre in F1. Certo, va detto che i posti aperti non sono poi molti: chiusi i top team, per una questione di mancanza di sedili liberi o di rapporti pregressi già consumati, la prospettiva più allettante è un nuovo ritorno in Renault, al posto del sempre più traballante Jolyon Palmer, con a disposizione una intera casa madre pronta ad investire per ritornare tra i grandi del campionato, dopo una prima stagione di rientro in forma ufficiale, nel 2016, estremamente deludente.

Sullo sfondo, una suggestione tanto interessante quanto incerta, dettata dal possibile ritorno alle corse di Nico Rosberg. Considerate le modalità e le circostanze in cui è arrivato il suo ritiro, era prevedibile che anche il benché minimo segnale di interesse verso la F1 lanciato dal 31enne tedesco, sotto forma di presenza alle gare od ai test pre-stagionali, possa venire interpretato come una volontà di rientrare all’interno del “circus” in maniera attiva, alla guida di una vettura. In realtà, complice anche il secondo figlio in arrivo, sembra davvero difficile rivedere il campione del mondo 2016 in pista, o che abbia anche solo una concreta voglia di rimettersi in gioco. Oltre a ciò, bisogna poi considerare che, come detto sopra in merito alla situazione di Alonso, i posti a disposizione non sarebbero poi molti nei top team. L’unico potrebbe essere la Ferrari, volendo fantasticare, ma solo in caso di addio di Vettel, onde evitare di avere due piloti della stessa nazione, scelta commerciale che il team italiano ha, nella sua storia recente, accuratamente evitato di prendere.

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davide.brufani@oasport.it

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