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Moto2, la rinascita di Mattia Pasini, ora mina vagante del Mondiale

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Mattia Pasini sbanca il Mugello e corona un weekend del GP d’Italia quasi perfetto. Il pilota riminese ha disputato un fine settimana di grande spessore sul tracciato toscano e ha vinto con pieno merito una gara che, per un italiano, non può mai essere come tutte le altre. Come se non bastasse, per il pilota riminese, questo successo è un modo per spezzare un tabù che iniziava ad assumere connotati poco simpatici.

Era dal 2009, quando c’era ancora la classe 250, che Pasini non saliva sul gradino più alto del podio nel Motomondiale. E, aspetto non di poco conto, accadde proprio al Mugello. Quando si dice “corsi e ricorsi storici”. Da quel momento in avanti per il pilota romagnolo sono arrivate ben poche soddisfazioni, in una carriera che si annunciava molto più brillante, agli inizi. Nel 2010 sei ritiri in nove GP disputati, nel 2011 appena un sesto posto ad Assen, nel 2012, poi, un salto in MotoGP con pochi risultati di rilievo, prima di una serie di annate disputate a singhiozzo con una china che appariva sempre più tendere al grigio.

Dal 2016, invece, le cose sono cambiate. Dodici mesi fa, infatti, il riminese è stato in grado di sfiorare il podio in due occasioni (Sachsenring e Brno) prima di dare il via ad un campionato da protagonista nel 2017. Anche se, va detto, l’inizio non è stato dei più semplici. Tra Losail, Argentina e Texas, infatti, Pasini non è riuscito a fare meglio della ventesima posizione, spesso per errori pagati a caro prezzo.

Nelle ultime tre uscite, invece, tutto è cambiato. Quarto a Jerez, quinto a Le Mans e vittoria al Mugello. Una crescita imperiosa (o per meglio dire una vera rinascita) che va di pari passo ad una moto che sta, finalmente, padroneggiando. Sempre più spesso vediamo il suo nome ai piani alti e siamo convinti che, vista la sua esperienza, potrà ulteriormente confermarsi nelle prossime gare. Riuscirà a fare l’ulteriore salto di qualità e puntare al titolo mondiale?

Di primo impatto la risposta non può essere che “no”. Il distacco dal leader della classifica, Franco Morbidelli, è troppo ampio. 113 punti per il romano, 49 per il romagnolo. 64 punti sono ben più di due gare, per cui pensare ad una rimonta è quasi utopistico. Ma nel mondo delle due ruote “mai dire mai”. Di una cosa, comunque, non abbiamo dubbi. D’ora in avanti il “Paso” sarà la vera mina vagante della Moto2.

Pronto a vincere e battagliare quando ne avrà la possibilità e, di conseguenza, potrebbe togliere punti pesanti a chi lotta per il titolo. Morbidelli e Thomas Luthi sono imprendibili (lo svizzero è a quota 100 punti) ma già la terza posizione (detenuta da Alex Marquez a quota 78) non è impossibile da acciuffare. Un obiettivo fattibile e alla portata di Pasini. Se riuscirà a confermare i progressi riscontrati nelle ultime corse, e trovare la giusta continuità, lo vedremo protagonista. Sin dal prossimo weekend a Barcellona. Perchè rompere un digiuno di otto anni ti regala energie nascoste da incanalare in pista.

alessandro.passanti@oasport.it

FOTO: Valerio Origo

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