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F1, GP Canada 2017: tra chicane, lunghi rettilinei e frenate impegnative la sfida Ferrari-Mercedes fa tappa a Montreal

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Il Mondiale 2017 della Formula Uno fa tappa in Canada, più precisamente nella regione del Quebec, sul tracciato di Montreal, intitolato a Gilles Villeneuve. Non un appuntamento come tutti gli altri. Il circuito canadese, infatti, oltre ad essere storico (ci si è corso per la prima volta nel 1978) è uno di quelli che regala sempre grandi gare ed emozioni. Sia per come è disegnato, sia perchè è spesso protagonista di grandi sorprese, da Safety Car fino ad incidenti (talvolta anche spettacolari), sia per lo scenario nel quale è inserito.

La pista di Montreal è costruita nel cuore del parco “Jean-Drapeau” incastonato nell’isola “Notre Dame” situata nel bacino del fiume San Lorenzo che fa da contorno ad un tracciato che presenta quindici curve di diverso tipo, 4361 metri di lunghezza, tratti lenti e lunghi rettilinei, grandi velocità e frenate decise. Un mix come si vede raramente nel corso della stagione ma che lo rende un tracciato quanto mai affascinante.

Il via è dato sul terzo rettilineo più lungo del circuito al termine del quale si passa dai 300kmh alla prima chicane che anticipa una curva verso destra la “Senna” che si percorre a poco più di 100kmh. Da questo punto parte il tratto più guidato, con alcuni brevi rettilinei conclusi da chicane che spezzano il ritmo e costringono i piloti alla frenata e ripartenza. Dopo la terza chicane arriva il secondo tratto di scorrimento più importante, che porta le vetture fino al tornantino del “Casinò” che si affronta passando dai 320kmh agli 80-90kmh. In uscita serve ottima trazione per imboccare il lungo rettilineo che porta verso la zona del traguardo. Circa un chilometro a grande velocità (si toccano i 340kmh) prima della chicane che riporta sul traguardo e che, in uscita, presenta il celeberrimo “muro dei campioni” nel quale è facile andare a sbattere (è toccato a Jacques Villeneuve o Michael Schumacher solo per citare qualche campione del mondo) con le ruote esterne se non si affronta nella giusta maniera.

Accelerazioni, frenate che mettono alla prova freni e fisici dei piloti, chicane che richiedono un’ottima stabilità della vettura specialmente per quanto riguarda le sospensioni, curve nei quali si sfiorano le barriere come se fossimo ancora a Montecarlo e rettilinei nei quali la Power Unit può fare la differenza. Tante variabili ed incognite che, come in ogni occasione, rendono il GP del Canada avvincente e mai scontato. Quest’anno non è semplice fare previsioni (sia chiaro, non si scappa dal duello Ferrari-Mercedes) o stabilire chi sarà la favorita.

Da una parte troviamo un Lewis Hamilton che vanta 5 vittorie a Montreal, dall’altra una Ferrari che non festeggia su questa pista dal lontano 2004 (e Sebastian Vettel ha vinto solamente nel 2013). Da quale parte penderà l’ago della bilancia? Già dalle prime prove libere inizieremo a capire molto, in un weekend che, previsioni alla mano, mette rischio pioggia proprio in occasione della partenza della gara. Siamo sicuri che il GP del Canada non si smentirà nemmeno nell’edizione 2017.

alessandro.passanti@oasport.it

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