Ciclismo
Tour de France 2017: Chris Froome il favorito numero uno. Il britannico a caccia di uno storico poker
Per ben due occasioni su tre, quando Chris Froome ha vinto il Tour de France ha concluso la corsa con oltre 4′ di vantaggio sul secondo classificato, mentre nel 2015 si è imposto con poco più di margine. Quest’anno, per la prima volta dal 2012 a questa parte, il britannico si presenterà alla corsa per lui più importante della stagione senza aver vinto alcuna corsa nelle prime corse stagionali. E, statisticamente e scaramanticamente cosa più importante, non ha vinto il Giro del Delfinato: l’ultimo successo mancato nella competizione francese che precede il Tour risale al 2014. Quell’anno Froomey dovette abbandonare il Tour giusto dopo una manciata di tappe, senza nemmeno assaggiare le montagne.
Anche per questo, il Tour de France 2017 potrebbe essere uno spartiacque nella carriera di Froome. Il prossimo mese potrebbe consegnarci un corridore che paga la fatica delle stagioni al vertice del ciclismo mondiale (dove ormai lo troviamo ininterrottamente dal 2011) e vicino ad una fase calante, oppure il dominatore ancora in grado di inserire le marce alte e vincere (o ancora meglio, stravincere) quando ha bisogno di farlo. Un ulteriore punto di domanda riguarda la quasi totale assenza di cronometro, che per esempio lo scorso anno gli aveva consentito di fare la differenza su tutta la concorrenza ammazzando di fatto la corsa per la maglia gialla. In questo 2017, l’apporto delle prove contro il tempo al suo tentativo di completare il poker di Tour potrebbe essere molto ridotto: questo, in primis, potrebbe costringerlo all’offensiva, mentre fino ad ora l’abbiamo visto correre in maniera più accorta e improntata alla difesa, scortato anche da una grande squadra. E mai come quest’anno forse, c’è un corridore che sembra davvero impensierirlo per forza e, strano a dirsi, solidità: nella prima parte di stagione Richie Porte, australiano della Bmc cresciuto proprio da scudiero di Froome, sembra finalmente aver fatto il salto di qualità atteso da oltre un lustro. Se Froome resta il favorito numero uno per festeggiare la maglia gialla a Parigi, il pronostico non è chiuso né tantomeno scontato. E senza alcuna certezza data dal tic-tac e le mancate vittorie dei mesi scorsi, anche un corridore intelligente, completo e calcolatore come il keniano bianco potrebbe andare in crisi.
Conquistando la quarta maglia gialla, Froome entrerebbe nell’esclusivo club di coloro che hanno vinto la Boucle per più di tre volte. Gli altri quattro (Hinault, Merckx, Anquetil e Indurain, escludendo ovviamente Lance Armstrong, cui sono state revocate le sette vittorie consecutive) sono tutti a quota cinque e il poker è un passaggio obbligato prima di puntare a raggiungerli e magari superarli se nelle prossime stagioni troverà ancora le motivazioni e la forza di imporsi in una corsa che già quest’anno sembra, alla vigilia, sembra metterlo alla prova più di quanto sia stato fatto nelle scorse annate.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Max Pixel