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Tennis, Wimbledon 2017 – Fabio Fognini: una delizia per gli occhi, una croce per la mente
6-2 4-6 6-1 7-5: è questo lo score del match del terzo turno a Wimbledon in favore di Andy Murray (n.1 del mondo) contro Fabio Fognini. A prima vista queste 2 e 42 minuti di gioco sembrerebbero state, nella loro quasi totalità, ad appannaggio del campione 2016 dei Championships. In verità l’ultimo match di quest’oggi sul Centrale ha detto cose diverse sottolineando però un aspetto ricorrente: i due volti di Fognini, croce e delizia del nostro tennis. Inutile negarlo: c’è amarezza perchè con Fabio è sempre così. Una tavola ben imbandita, menù succulento ed acquolina in bocca e poi, però, quando è il momento di assaggiare e cibarsi, manca sempre qualcosa. Quel quid che sappia fare la differenza, linea di demarcazione chiara tra l’estro ed il campione.
Dritti di controbalzo, colpi di volo e di tocco, smorzate da posizioni impossibili. Questo ed altro, eseguito dal ligure, ha deliziato la folla, tutta schierata in favore di Murray. Anche il regista, quasi costretto, ha ripetuto più di una volta l’esecuzione magistrale del nostro portacolori ma alla fine è stato l’altro a trionfare. La continuità di Murray ha fatto la differenza e nelle pause e negli errori del giocatore di Arma di Taggia ha saputo mettere a segno i punti importanti. Come descriverla altrimenti la rimonta del quarto set: “Fogna” avanti 5-2 e con chance concrete di andare al quinto. Lo scozzese, però, si è attaccato al parziale come un francobollo, in attesa del momento di rottura prolungata del rivale che, quando la palla scotta, è arrivato. Il genio ha lasciato spazio alla concretezza e di questo il n.1 del ranking è maestro.
Ed eccoci qui, dunque, a dir quel che poteva essere e non è stato, di un altro rimpianto, di un’altra emozione vissuta a metà nel più classico match alla Fognini tanto bello da vedere quanto duro da accettare nel “Tempio del tennis”.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto da profilo twitter Wimbledon
