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Tour de France 2017 – Il Le Monde getta ombre su Fabio Aru: “Mina la credibilità del Tour. È sempre stato circondato da figure controverse”
Fabio Aru è al centro dell’attenzione in Francia. Il campione italiano è stato uno dei protagonisti della prima settimana del Tour de France, sia per la vittoria a La Planche-des-Belles-Filles, sia perché si è mostrato come il rivale più accreditato a contendere la maglia gialla la favoritissimo Chris Froome. Tanti articoli sono stati riservati al ciclista sardo sulla stampa francese nei giorni scorsi. Non tutti però, per esaltare il rendimento di Aru. Ieri infatti, il quotidiano transalpino Le Monde ha disegnato un profilo del ciclista non certo positivo, gettando ombre sulla sua carriera e più in generale sul ciclismo italiano.
“I grandi occhi neri non dicono nulla. Lui, poco di più“, questa l’apertura dell’articolo scritto dal giornalista Clément Guillou, il quale è poi passato all’affondo. “Non per mancanza di intelligenza. È il suo percorso a parlare per lui: sintetizza in sé gli anni neri del ciclismo italiano. All’inizio, forse, suo malgrado. Ma col tempo sono aumentate le coincidenze“. Alla stoccata poi, hanno fatto seguito dei chiari riferimenti a persone che hanno fatto o fanno parte della carriera di Aru. “A 18 anni è stato chiamato in Lombardia dall’uomo più discusso del ciclismo dilettantistico italiano: Olivano Locatelli“, passando poi a sciorinare i ciclisti squalificati per doping passati solo l’ala dell’ex dirigente italiano, condannato poi agli arresti domiciliari.
E ancora. “Da una chioccia all’altra: Fabio Aru arriva a casa di Giuseppe Martinelli, direttore sportivo dell’Astana, che lo segue già da parecchi anni. Un altro uomo-chiave del ciclismo italiano degli ultimi decenni. Trent’anni di mestiere ed il suo capolavoro: Marco Pantani, idolo di Aru. E poi Gilberto Simoni e Stefano Garzelli…“. Finita qui? Nient’affatto. “E poi Paolo Tiralongo: un compagno di squadra modello. Un corridore modello?“. Tra l’altro, Tiralongo non è mai stato trovato positivo, mentre Garzelli, all’epoca della squalifica, non correva per Martinelli….La lunga lista poi, si conclude con il manager dell’Astana, l’ex corridore Alexandre Vinokourov. “Esalta un ciclismo sbagliato, del quale era un fiero rappresentante fin quando è risultato positivo alle trasfusioni ematiche nel 2007“. L’articolo infine, si chiude con un’accusa non troppo velata nei confronti di Fabio Aru. “Che cosa ha imparato da queste figure controverse? Dalla risposta a questa domanda dipende la credibilità del Tour de France 2017“. Il ciclista italiano, dal canto suo, non ha voluto commentare e dare ulteriore adito alle insinuazioni, gravissime, del quotidiano francese.
alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: pagina Twitter Tour de France