Nuoto
Nuoto, Federica Pellegrini: “Sono l’unica atleta degli anni ’80 a giocarmela con le nuove generazioni ai Mondiali”
Pronta a tuffarsi in acqua per una nuova avventura iridata a Budapest, Federica Pellegrini si racconta, intervistata da Libero, spaziando dalle difficoltà nell’essere una campionessa dello sport, alla gestione della sua vita professionale fino ad arrivare al suo approccio in vista dei Mondiali nelle acque magiare.
L’essere in vasca, a competere ad alto livello contro avversarie più giovani, è uno dei motivi di vanto della campionessa di Spinea che spiega quali siano le motivazioni che la spingono a continuare a gareggiare: “Qualcuno lo chiama il “sacro fuoco”. E’ quell’insieme di motivazioni che spingono il limite sempre più avanti, una sfida con te stessa per la quale ogni giorno cerchi di sfruttare sia le tue risorse fisiche che quelle nervose. Il premio finale, più ancora della vittoria è diventare la persona che sei. Per aspirare a grandi traguardi non si molla mai, neanche quando le giornate sono durissime e ti assalgono mille dubbi. Essere concentrata su quello che riesci a controllare ed eliminare il superfluo. Dire tanti, ma tanti no…E divertirti. Io nuoto per amore e posso essere orgogliosa di quanto sto facendo dal momento che sono l’unica atleta degli anni ’80 a giocarmela con le nuove generazioni“.
Relativamente alle difficoltà nel nostro sport di avere, con costanza, atleti ed atlete del suo calibro, la Pellegrini ha pochi dubbi: “Manca in Italia la formazione scolastica, questo mi sembra evidente anche se non siamo così malaccio, sia negli sport individuali che in quelli di squadra”.
E poi ripensando alla sua carriera: dalla medaglia d’argento con rammarico a Montreal nel 2005 alle scelte prima di Londra, la veneta sottolinea: “Rifarei esattamente tutto, senza rimpianti. Con il tempo guardo con tenerezza alle mie lacrime di delusione dopo il secondo posto ai Mondiali del 2005. Era un argento vinto, non un oro perso“.
E poi sulla gestione della sua vita professionale e della notorietà afferma: “Mi fa sentire realizzata essere in controllo della mia vita professionale che ancora ha una parte importante. Sul work-life-balance mi aiuta molto vivere a Verona: ho tutto quello che mi serve in una città a dimensione d’uomo”.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto di Diego Gasperoni