Ciclismo
Tour de France 2017: l’età e nuovi rivali minacciano il dominio futuro di Chris Froome
Considerando quanto fatto negli ultimi sei anni, con 5 podi, 4 vittorie e un ritiro, possiamo tranquillamente dire che Chris Froome è stato l’autentico dominatore di questo lustro (abbondante) al Tour de France. Oggi il britannico ha conquistato la terza maglia gialla consecutiva al termine di una corsa di tre settimane in cui non è mai riuscito a fare la differenza, difendendo il margine costruito a cronometro senza mai affondare il colpo in salita.
È l’inizio del declino? L’età, ormai, comincia ad avanzare. Lo testimonia anche una preparazione incentrata praticamente solo sul Tour de France, tanto da non aver mai vinto in stagione fino ad oggi, proprio sui Campi Elisi. Quanto durerà, ancora, l’era di Chris Froome? Chi lo può insidiare nei prossimi anni?
Ormai da anni Nairo Quintana vive un po’ nell’ombra di Froome. Due volte secondo e una volta terzo al Tour dietro il corridore del Team Sky, Nairo lo scorso anno è riuscito a batterlo alla Vuelta a España: classe 1990, il colombiano però sembra ormai arrivato al suo limite potenziale, o comunque potrebbe avere dei margini di miglioramento solamente parziali. Interessante, sempre per farci alla stessa annata, la parabola di Tom Dumoulin: il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia potrebbe rappresentare il vero antagonista di Froome, perché probabilmente è ancora più forte del britannico a cronometro e lo costringerebbe ad attaccare sulle grandi salite per scardinarne la leadership.
Oltre a loro, questo Tour de France ci ha finalmente restituito ad alto livello Mikel Landa, che assieme Romain Bardet e Fabio Aru forma un terzetto di scalatori di alto livello che nei prossimi anni, raggiunta la maturità fisica e mentale, potrebbero regalare spettacolo sulle strade francesi. Un’intera generazione che, complice anche la non più giovanissima età dei mostri sacri Vincenzo Nibali, Alberto Contador e Chris Froome sono pronti a subentrare e lottare per le prime posizioni nei grandi giri. Ma la lista, oggettivamente lunga, non finisce qui: tra i figli del 1990, anche Esteban Chaves, i gemelli Yates, Louis Meintjes, Bon Jungels, Thibaut Pinot e via dicendo, che potrebbero crescere e ritagliarsi spazi importanti all’alba di quella che sarà a tutti gli effetti una nuova era nei grandi giri. Sempre che i vari Froome e Nibali, però, lascino il posto: al momento non sembrano intenzionati a farlo e già alla Vuelta a España si presenteranno da favoriti per la conquista della maglia rossa.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: © ASO/Pauline BALLET