Nuoto
Nuoto, Mondiali Budapest 2017: Federica Pellegrini vuol regalarsi una medaglia ‘Divina’. L’azzurra vuole la medaglia e scacciare i fantasmi di Rio
Le lancette degli orologi sono fissate per le ore 17.32 odierne. E’ in questo orario che a Budapest, nella Duna Arena, Federica Pellegrini si esibirà per il suo ennesimo spettacolo in una vasca iridata. L’obiettivo è sempre lo stesso: conquistare una medaglia nei 200 stile libero.
Il raggiungimento dell’obiettivo non si presenta facile. Il campo gara delle semifinali ha dato risposte rilevanti e cinque atlete sotto l’1’56” a questo punto non si erano mai viste. Un gruppo di rivali qualificato, guidato dall’alieno statunitense Katie Ledecky che, nonostante le fatiche del 1500 stile libero vinto nettamente (finale nella quale il bronzo è andato ad una fantastica Simona Quadarella), è stata in grado di tornare nuovamente in vasca e nuotare 1’54″69 come fosse la cosa più semplice di questo mondo. Una prestazione impressionante in termini di qualità e quantità. Va da sé che il ruolo di favorita n.1 spetti a lei, essendosi messa alle spalle già 12 ori iridati in carriera ed intenzionata a “Fare 13”.
Con la statunitense che sembra aver già prenotato il primo posto, le attenzioni di Federica, verosimilmente, saranno dedicate alle altre 6 avversarie, specie quelle più veloci al passaggio dei 100 metri. E’ ormai cosa nota, la difficoltà dell’italiana ad essere fin da subito veloce e convincente. Pertanto un eventuale “traino” potrebbe essere un fattore a vantaggio della condotta in acqua della veneta, esaltata dall’inseguimento e dalla chiusura nell’ultima vasca. In questo senso atlete come Emma McKeon e Katinka Hosszu, notoriamente molto veloci a metà gara, possono garantirle un riferimento ma è evidente che questa tattica sarà fortemente dipendente dalle energie a disposizione della campionessa di Spinea.
Si preannuncia una contesa tiratissima, all’ultimo sangue, nella quale la “Divina” non vuol tirarsi indietro, pronta ad ottenere il meglio possibile ed allontanare definitivamente i fantasmi di Rio 2016 e di un quarto posto amaro per le ambizioni della nuotatrice italiana più forte della storia.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto da Deepbluemedia