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Nuoto, Mondiali Budapest 2017: Federica Pellegrini esce di scena nelle semifinali dei 100 stile libero. Katie Ledecky si riscatta con l’oro nella 4×200 sl

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Quinta giornata di semifinali e finali nella Duna Arena di Budapest (Ungheria) per i Mondiali di nuoto di Budapest. Andiamo a raccontarvi cosa la piscina magiara ci ha regalato.

Finale 200 misti uomini

Il duello atteso tra l’americano Chase Kalisz ed il giapponese Kosuke Hagino se lo aggiudica il primo con il crono di 1’55″56 in un confronto appassionante dal primo all’ultimo metro dove la rana dello statunitense fa la differenza rispetto all’atleta del Sol Levante in seconda piazza (1’56″01). Sul gradino più basso del podio il cinese Shun Wang, autore di una frazione a stile notevolissima da 27″89, decisiva rispetto all’altro nipponico Daiya Seto, avanti nel cambio rana-stile. Per Wang il crono di 1’56″28 è valso il bronzo.

Semifinale 100 stile libero donne

Il sogno si è infranto? No, solo la realtà attuale: Federica Pellegrini non è una velocista e con questo livello agonistico non può essere parte dell’atto conclusivo. Questo il risultato delle semifinali della gara regina in cui la “Divina”, vittoriosa ieri nei 200 stile libero, non è andata oltre il 15° tempo in 54″26 in una gara, oggettivamente, non preparata. La domanda che tutti si pongono è la seguente: varrà la pena cimentarsi in una specialità dove la cura dei particolari è ancor più maniacale che nella distanza doppia? Di sicuro, in questo momento, è la svedese Sarah Sjoestroem a condurre le danze ed il 52″44 in scioltezza ne è una prova indiscutibile. Alla spalle della scandinava la statunitense Simone Manuel, spintasi fino al record nazionale in 52″69 e se la Sjoestroem dovesse sbagliare potrebbe essere lei a cogliere l’occasione domani. Nella top8 anche l’altra nuotatrice stelle e strisce Mallory Comerford (52″85), la danese Pernille Blume (52″99), l’australiana Bronte Campbell (53″04), la canadese Penny Oleksiak (53″05), l’olandese Ranomi Kromowidjojo (53″03) e l’altra aussie Emma McKeon (53″20).

Finale 100 stile libero uomini

Nei 50 farfalla aveva avvertito la tensione ma stavolta Caeleb Dressel risponde presente. La gara regina è sua in 47″17 con un passaggio a metà gara “assassino” (22″31) ed una seconda vasca da urlo in 24″86. La vittoria non può sfuggirgli e deve inchinarsi l’eterno Nathan Adrian che quando il gioco si fa duro c’è. 47″87 per il campione olimpico di Londra 2012 a precedere un convincente Mehdy Metella, unico esponente di una Francia fino a questo momento latitante in piscina. Niente da fare, invece, per un altro dei favoriti della vigilia, l’australiano Cameron McEvoy (47″92) a cui sono mancati i secondi 50 metri.

Finale 50 dorso donne

E’ della brasiliana Etiene Medeiros la gara più veloce del dorso. Una progressione infinita regala alla brasiliana una vittoria sofferta di appena 1 centesimo in 27″14 sulla cinese Yuanhui Fu (27″15). Da sottolineare che la Medeiros ha siglato il primato nazionale mentre è record europeo quello di Aliaksandra Herasimenia che in 27″23 tocca la piastra per il terzo gradino del podio.

Semifinale 200 rana uomini

Davvero poco fortunato il nostro Luca Pizzini. L’azzurro, impegnato nella prima semifinale, conclusa in quinta posizione, ottiene il primato personale in 2’08″95 e sfiora l’accesso all’atto finale di domani essendo il primo degli esclusi. 15 centesimi separano il ranista nostrano dallo statunitense Nic Fink, ottavo nella graduatoria finale. Una prestazione, comunque, di grande qualità per l’atleta allenato da Matteo Giunta (coach anche di Federica Pellegrini). Primo nell’ordine dei tempi generale è Anton Chupkov (2’07″14) protagonista di un’ultima vasca volata in 31″87 e valsa il primato dei campionati e continentale. Dietro di lui il detentore del primato del mondo Ippei Watanabe (2’07″44) ed il britannico Ross Murdoch (2’07″72). Domani ne vedremo delle belle, tenendo conto anche della presenza dello statunitense Kevin Cordes e Yosuhiro Koseki.

Finale 200 farfalla donne

Le quattro vasche del delfino incoronano la spagnola Mireia Belmonte con il tempo di 2’05″26. L’iberica, medaglia d’argento nei 1500 stile libero, conquista dunque l’oro iridato mettendo in mostra la solita nuotata tutto cuore ed aggressività, arma letale per le avversarie nell’ultima parte. Grazie ad un incedere inarrestabile la Belmonte precede la tedesca Franziska Hentke (2’05″39) e la “Lady di ferro” Katinka Hosszu. Un avvio molto coraggioso della magiara: passa in testa ai 100 metri ma è costretta ad arrendersi poi alle due atlete menzionante. Risultato, comunque, accolto con soddisfazione dalla magiara.

Semifinale 200 rana donne

Seppur con qualche fischio è la russa Yuliya Efimova a fregiarsi del miglior tempo in 2’21″49. Grazie ad una seconda parte molto sostenuta, sul passo dei 35″5 per vasca, la Efimova ottiene la corsia n.4 per la finale di domani e spetta a lei il ruolo di favorita. Le avversarie principali saranno l’americana Bethany Galat (2’21″86) e l’australiana Taylor McKeown (2’22″10). Da non sottovalutare però la primatista del mondo, nonché oro iridato nei 100 metri, Lilly King (2’23″81) ed in finale con l’ultimo tempo.

Semifinale 200 dorso uomini

Si preannuncia una finale molto equilibrata quella dei 200 dorso maschili. Il cinese Jiayu Xu (1’54″79) e la medaglia d’oro di Rio 2016 Ryan Murphy (1’54″93) monopolizzano la scena nella seconda semifinale e spetta a loro il ruolo di favoriti da condividere con la classe eccelsa del russo Evgeny Rylov (1’54″96). Tra gli osservati speciali anche il giapponese Ryosuke Irie (1’55″79).

Finale 4×200 stile libero donne

Nell’ultima finale di giornata tantissime emozioni. La 4×200 stile libero donne sorride agli Usa ed ancora una volta è Katie Ledecky a mettere il sigillo con un’ultima frazione da 1’54″02. Le americane in un confronto serratissimo con la Cina, la Russia e l’Australia sono riuscite ad imporsi davanti alle asiatiche (7’44″96) ed alle australiane (7’48″51). Oceaniche che grazie ad Ariarne Titmus battono di un soffio le russe, ottenendo un bronzo importante.

 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Deepbluemedia

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