Pallavolo
Volley femminile, Grand Prix 2017 – Final Six: le ambizioni dell’Italia. Le azzurre possono vincere o si gioca per crescere e ben figurare?
L’obiettivo dell’Italia per il Grand Prix 2017 di volley femminile era quello di qualificarsi alla Final Six. Dopo la debacle delle Olimpiadi di RIo 2016, la nostra Nazionale ha cambiato il CT ed è praticamente ripartita da zero con un progetto semi-nuovo, con diverse novità all’interno del gruppo, una definizione di regole condivise, una visione di gioco che potesse esaltare al meglio il gruppo. Il primo passo era quello di creare una squadra che potesse crescere gradualmente e magari togliersi qualche soddisfazione, giocare partite di cartello che la potessero aiutare verso il rilancio definitivo che da tempo è stato programmato in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020.
Le azzurre, però, sono state più veloci del previsto e, dopo aver strappato agevolmente il pass per i Mondiali 2018, sono riuscite a ottenere la qualificazione alla Final Six (2-8 agosto), tornando agli atti conclusivi dopo un anno di assenza. Un risultato di assoluto rilievo, conquistato con pieno merito grazie alle sei vittorie consecutive a cavallo dei tre weekend di gara. Ora l’appetito vien mangiando: le ragazze di Mazzanti si presenteranno a Nanchino (Cina) per mettersi in luce, rinsaldare ulteriormente il gruppo che sembra sempre più compatto ma che ha ancora ampi margini di miglioramento, magari da avvicinare proprio in questa occasione.
Si vola in Oriente per rendere la nostra squadra ancora più forte e per fare esperienza a livello internazionale che sarà utile nell’immediato futuro. Non c’è un obiettivo concreto e questo sarà sicuramente un vantaggio per Chirichella e compagne che, spensierate e senza pressioni, potrebbero davvero togliersi delle importanti soddisfazioni e ottenere un risultato di assoluto rispetto. L’Italia non ha mai vinto il Grand Prix nella sua storia e chissà che, proprio quando meno te lo aspetti, non arrivi una gradita sorpresa. Sarebbe però tutto di guadagnato anche se la nostra Nazionale può davvero fare paura a tutte le avversarie e non va sottovalutata nella corsa verso il bersaglio grosso.
Dal 2 all’8 agosto ci sarà da divertirsi. Le azzurre hanno già sconfitto gli USA nelle fasi preliminari (le Campionesse del Mondo sono prive di alcune big ma le “seconde linee” stanno facendo benissimo) mentre la Serbia è una grande incognita: le vicecampionesse olimpiche si presentano con il carico da novanta e con quasi tutte le big protagoniste a Rio 2016, dunque un avversario davvero probante e particolarmente difficile da battere, l’unico capace di conquistare sette vittorie nei tre weekend eliminatori. In caso si accesso alle semifinali incontreremo una tra Cina (già sconfitta a Macao), Brasile (da sempre nostra bestia nera e in ripresa dopo un avvio di stagione complicato) e l’Olanda (nelle ultime stagioni ci hanno sempre battuto, ma a maggio l’Italia è tornata a ruggire in amichevole).
Siamo in attesa delle convocazioni ufficiali ma ormai il sestetto titolare è definito con Paola Egonu opposto, Ofelia Malinov in cabina di regia, Miriam Sylla e una delle sorelle Bosetti di banda, la capitana Cristina Chirichella e Raphaela Folie al centro, Monica De Gennaro il libero.