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Atletica, Mondiali 2017 – Il freddo e il virus rovinano tutto: Van Niekerk senza leggenda e il giallo Makwala. Lavillenie campione infinito senza corona

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Tutti si aspettavano una serata davvero scoppiettante ai Mondiali 2017 di atletica leggera ma il freddo ha davvero rovinato tutto. Le rigide temperature di Londra non hanno permesso di ottenere dei tempi di particolare rilievo e dunque hanno respinto il tentativo impossibile di Wayde Van Niekerk: abbattere il muro dei 43”, diventare il primo uomo a infrangere questa fatidica barriera, andare oltre i limiti fisici e riscrivere una pagina di biologia sportiva.

Il sudafricano, detentore del record del mondo (43.03 lo scorso anno quando vinse le Olimpiadi), avrebbe potuto centrare la missione con delle condizioni climatiche più favorevoli e magari anche stimolato da Isaac Makwala, l’unico che avrebbe potuto quantomeno impensierirlo costringendolo a spingere quasi al massimo. La corsia 7 vuota al via della Finale del giro della morte è stato letteralmente assordante come hanno fatto rumore le immagini che testimoniavano l’esclusione del botswano dallo Stadio Olimpico: vietato entrare a causa del virus intestinale contratto negli ultimi giorni e di cui tutti oggi parlavano.

Una storia ai limiti del surreale e a cui “Batman”, come si fa soprannominare, non può credere. Ha manifestato la sua incredulità sui social network e la IAAF ha prontamente risposto dicendo che l’atleta è stato visitato e che sono stati rispettati i protocolli sanitari imposti dal governo britannico. Makwala afferma però che non è entrato in contatto con nessun medico. Un giallo sulla rassegna iridata, un mistero che probabilmente non verrà mai risolto e che ha comunque rovinato la competizione: a differenza del freddo, però, in questo caso ci sono delle persone che scelgono…




 

Il pubblico ha rumoreggiato ma è stato risarcito con gli altri due momenti top della serata. La finale del salto con l’asta è stata letteralmente spettacolare e si è risolta ad alte quote. Probabilmente i più speravano che Renaud Lavillenie saltasse quel 6.01 e si laureasse Campione del Mondo per la prima volta in carriera: il francese è indiscutibilmente il Re, ha battuto il leggendario record del mondo di Bubka, ha vinto le Olimpiadi proprio a Londra, ha emozionato per quasi dieci anni ma la corona gli è sfuggita per la quinta volta in carriera, anche se questa volta il rammarico è minore visto che non si presentava da favorito. Ha vinto San Kendricks, militare nato per la specialità, ragazzo simpaticissimo e molto sportivo con tutti gli avversari.

E poi il sorpresone di giornata. Pierre-Ambroise Bosse che vince gli 800m battendo Adam Kszczot in grande rimonta: due europei caucasici sui primi due gradini del podio nel mezzofondo. Era davvero imprevedibile. Sembra non essere mancato nulla, tra colpi di scena, gialli, ribaltoni, sorprese. Soltanto l’Italia non è pervenuta: Ayomide Folorunso e Yadisleidy Pedroso eliminate nelle semifinali dei 400m ostacoli, Irene Siragusa e Gloria Hooper fuori in maniera anonima sui 200m. La nostra Nazionale ora si aggrappa davvero a Filippo Tortu ma al giro di boa siamo davvero ai minimi storici con soltanto il sesto posto di Daniele Meucci nella Maratona e quattro semifinali raccolte…

 

(foto pagina facebook Wayde Van Niekerk)

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