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Atletica, Mondiali 2017 – Marco Lingua, il riscatto di un uomo dal cuore grande! A 39 anni vola in Finale, i 6 nulli delle Olimpiadi sono dimenticati

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Oggi abbiamo visto consumarsi il riscatto di un uomo, la rivincita di un veterano, la ribalta di un atleta che ha messo sempre il cuore nei suoi gesti ma che purtroppo sia era guadagnato la nomea di “Uomo dei Nulli”. Purtroppo i fatti erano contro di lui: ha partecipato per due volte alle Olimpiadi (Pechino 2008 e Rio 2016) e in entrambi i casi non era mai riuscito a piazzare una misura, totalizzando sei nulli consecutivi!

Due autentiche disfatte, due debacle totali che avevano minato le sicurezze di Marco Lingua, una persona a modo e sempre pacata che però ha sempre sofferto emotivamente il grande appuntamento. Questa sera, invece, sotto una pioggia invernale, in un clima da veri e propri lupi, è saltato fuori tutto il suo carattere e a 39 anni suonati si è guadagnato la qualificazione alla Finale del lancio del martello. Un’impresa titanica considerate le premesse, la soddisfazione massima per un ragazzotto che non ha mai smesso di crederci e che dopo un’infinità di delusioni e dopo tantissimi sacrifici (personali e della famiglia, ringraziata quasi in lacrime dopo la gara) può dire di avercela fatta.




 

Prima di questa stagione era uscito dai grandi radar e gareggia per una società fondata da lui stesso (la Marco Lingua 4ever) poi negli ultimi mesi è tornato quello dei bei tempi, avvcinandosi all’incredibile personale di 79.97 (risale al 2008, con quella misura si presentò ai Giochi Olimpici sognando in grande): una sfilza di over 77 che lasciavano pensare a un buon risultato in questa rassegna iridata. I precedenti, però, non davano parecchia fiducia a Marco che invece si è fatto grande e con le unghie e con i denti è tra i grandi: 12esimo, ultimo tra gli ammessi grazie al 74.41 piazzato al primo tentativo.

Il piemontese di Chivasso ha però dimostrato di averne di più: il secondo lancio era da over 76 ma è scivolato in pedana complice la tanto pioggia. La sua tecnica con 5 rotazioni, unica al mondo, lo ha rilanciato e ora in finale deve davvero farci sognare, deve dare l’anima per realizzare un’impresa. Fajdek e tanti big sembrano imprendibili ma… Intanto un uomo, più che un’atleta, oggi si è riscattato e si è compiuto. La prima finale di questi Mondiali (al netto del sesto posto di Daniele Meucci nella Maratona) ce l’ha regalata lui!

 

(foto FIDAL/Colombo)

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