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Nuoto, Universiade 2017, Taipei. Oro luccicante di Paltrinieri negli 800, argento con rimpianti per Di Liddo nei 100 farfalla. Qualche delusione di troppo dalle semifinali

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Il sorriso raggiante di Gregorio Paltrinieri, quello a denti strettissimi di Elena Di Liddo, i musi lunghi di tanti azzurri, che escono di scena prima del dovuto. E’ una giornata in chiaroscuro per il nuoto azzurro a Taipei. Arrivano due medaglie, una, d’oro, bellissima e voluta, firmata dal più grande fuoriclasse del nuoto azzurro al maschile, Gregorio Paltrinieri in quegli 800 stile che lo avevano fatto arrabbiare a Budapest, l’altra è d’argento e fa arrabbiare non poco Elena Di Liddo che non è riuscita a vincere i 100 farfalla ampiamente alla sua portata per quanto si era visto nei primi due turni.

Gregorio Paltrinieri e Oleg Romanchuk si conoscono molto bene e stavolta, a 250 metri dal traguardo, l’ucraino deve aver pensato di avercela fatta a battere finalmente ‘azzurro, suo compagno di allenamenti per tanto tempo a Ostia. Invece Paltrinieri ha tirato fuori la grinta e anche doti nascoste da finisseur per vincere l’oro negli 800 con il tempo di 7’45″76 e ora l’emiliano si può concentrare sul fondo dove cercherà un tris che avrebbe del clamoroso.

C’è molta meno gioia sul podio quando sale Elena Di Liddo, sorpresa positivamente dall’argento, inatteso, nei 50 farfalla e negativamente oggi dall’argento nei 100 farfalla. Aveva tutto per conquistare l’oro la nuotatrice pugliese a cui è mancato qualcosa in una finale nuotata un secondo più lenta dello scorso anno. Vince Moffitt in 58″75 e Di Liddo, appesantita nel finale, chiude seconda in 58″81, vittima di qualche strappo di troppo nella prima parte e incapace di nuotare con fluidità la vasca di ritorno, tanto quanto sarebbe bastato per scrollarsi di dosso le altre. Resta comunque il secondo podio che non è certo da buttare per l’azzurra ma, di solito, sono le vittorie che aiutano a vincere e questa è sicuramente una vittoria mancata.

Tante piccole delusioni arrivano dalle semifinali dove l’unico ad uscire con un ticket per le finali è il vulcanico Cristopher Ciccarese, che strappa l’ottavo crono nei 200 dorso con 2’00″06. Niente da fare invece, per Restivo che non riesce più a ritrovare la condizione che gli aveva permesso di strappare il pass per Budapest a Riccione e chiude al 12mo posto.

Delusione anche nei 50 dorso con Carlotta Zofkova che ancora una vcolta si mangia le mani nei 50 a causa di una partenza scellerata. La azzurra si ferma sui blocchi e poi recupera ma non abbastanza per evitare il nono posto a tre centesimi dalla qualificazione alla finale (28″72). Meno rimpianti e decimo posto finale per una discreta Silvia Scalia (28″77) da cui è lecito aspettarsi qualcosa di più. A propositi di rimpianti, sicuramente ne ha qualcuno Andrea Toniato che, dopo aver fatto segnare il miglior tempo in batteria al mattino (27″54), non riesce a centrare la qualificazione alla finale dei 50 rana al pomeriggio. Il veneto nuota in 27″90 e chiude decimo una gara dove uno dei primi otto posti era ampiamente alla portata

Linda Caponi fatica tantissimo al mattino, con tanto di swim off, per entrare nelle semifinali dei 200 stile, poi paga dazio e chiude con 2’03″44 che significa eliminazione, mentre non si era neppure qualificato per le semifinali dei 100 farfalla Giacomo Carini la cui stagione è stata spezzata in due da un infortunio che ne ha pregiudicato il rendimento a Budapest e Taipei.

In mattinata era arrivata anche la qualificazione alla finale degli 800 stile di Simona Quadarella con il quarto crono (8’35″70). Ieri l’azzurra ha speso tantissimo anche dal punto di vista psicologico e oggi ha pensato bene di non esagerare. L’impressione è che domani in finale ci sarà anche lei nella lotta per l’oro.

Le altre finali: la giapponese Watanabe si aggiudica i 200 rana donne in 2’24″15 e lo statunitense Held vince i 100 stile libero con 48″36.

 

 

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