Ciclismo
Vuelta a España 2017, il borsino dei favoriti: Chris Froome il più forte, Vincenzo Nibali può crescere. E Contador…
La Vuelta a España 2017, dopo 9 giorni di battaglia, è giunta al primo giorno di riposo. Una prima settimana intensa, in cui i protagonisti più attesi per il successo finale si sono misurati su diversi arrivi insidiosi ma mai su una vera e propria salita. Andiamo a vedere, uno per uno, come hanno superato questa prima parte del terzo grande giro stagionale.
CHRIS FROOME: è in maglia rossa e per ora si è dimostrato il più forte. Non ha mai perso un metro e ha staccato almeno una volta tutti i suoi rivali. Questo gli consente di guardare alle prossime tappe con maggiore tranquillità, confortato anche dai 40 chilometri a cronometro che dovrebbero, sulla carta, consentirgli di scavare un divario ancora maggiore. Da testare sulle tre settimane (ha il Tour de France, vinto, nelle gambe) ma mai come quest’anno sembra arrivato pronto all’appuntamento iberico. Sulle salite lunghe potrebbe passare alla difesa, dato che fino ad ora ha sempre attaccato, ma ha una squadra sempre solida a supportarlo.
ESTEBAN CHAVES: innanzitutto, bentornato! Dopo aver saltato quasi interamente la prima parte di stagione ha corso un Tour da comprimario, cercando la condizione: qui sembra averla trovata ed è staccato di soli 36” da Froome. La cronometro, per lui, è un macigno che potrebbe pesare sui 3′, ma la gamba gira bene e potrebbe anche crescere di condizione.
NICOLAS ROCHE: mai veramente competitivo per podio e vittoria nei grandi giri in carriera. Si trova al terzo posto in classifica ma la corsa vera deve ancora iniziare. E lì potrebbe pagare. Non è certo tra i favoriti per il successo finale.
VINCENZO NIBALI: grazie al successo di Andorra ha limitato i danni. Il minuto e 17 che paga da Froome era preventivabile a questo punto della competizione, in attesa che arrivino frazioni più congeniali alle sue caratteristiche. Sulle salite brevi ha sempre faticato (di fatto si è sempre staccato, pagando i cambi di ritmo verso la vetta) ma ha fondo e resistenza per uscire sulle salite lunghe e ripetute. Data la preparazione, da qui a Madrid dovrebbe salire di colpi, nella speranza di poter abbattere le difese di Froome proprio in alta montagna.
FABIO ARU: il sardo, che su queste salite avrebbe tutte le carte in regola per ben figurare, sembra faticare come gran parte dei reduci del Tour. La forma è approssimativa e al momento non sembra nelle condizioni di poter puntare al podio. Attenzione, però, alla sua tenacia, ormai proverbiale.
ALBERTO CONTADOR: chiudiamo con il Pistolero, all’ultima gara della carriera. Naufragato ad Andorra, per dei problemi fisici, poi è tornato ad altissimi livelli e in alcune occasioni è stato addirittura il migliore con Froome. L’età però avanza e anche lui andrà pesato più avanti. Per ora c’è, ma deve inventarsi qualcosa (con 3’30” dalla vetta) per rientrare nella lotta per il podio e per la vittoria. Ieri ha perso qualcosa, non un segnale incoraggiante in quest’ottica.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: © Unipublic/Photogomez Sport