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Basket, Europei 2017 – Gianni Petrucci: “È un’Italia capace di tutto”. Poi tuona: “Se non ti metti sul petto la scritta Italia non ti riconosce nessuno”
L’appuntamento più importante dell’estate per l’Italia della pallacanestro è arrivato. Tra due giorni prenderanno il via gli Europei, segnati con il circoletto rosso sul calendario di giocatori, tifosi ed addetti ai lavori sin dal luglio dell’anno scorso, dalla cocente sconfitta nella finale del pre-olimpico di Torino contro la Croazia. Anche per Gianni Petrucci è così, tanto che durante la preparazione non si è perso neanche un incontro della squadra allenata da Ettore Messina. Il numero uno della FIP ha raccontato le sue impressioni ed aspettative a poche ore dal debutto a La Gazzetta dello Sport.
“È una Nazionale che può fare tutto. Non sarà facile, ci sono grandi squadre, ma posso dire che dal primo momento tutti hanno avuto un impegno straordinario. L’episodio di Gallinari non ha aiutato ma Messina ha lavorato molto, facendo di necessità virtù. Ho fiducia in lui e nei giocatori“. Cosa le piace dell’Italia? “L’anno scorso sono stato criticato per aver detto che era la Nazionale più forte di sempre. Quest’anno dico che si vince con la squadra. Mi piace molto il gruppo, il rapporto tra i giocatori. Tutti tengono alla maglia azzurra, hanno capito che la Nazionale va oltre ogni vittoria di club: se non ti metti sul petto la scritta Italia ti riconoscono solo nella città dove giochi“.
Una stoccata secca, con evidente riferimento all’annosa questione sulle finestre delle qualificazioni Mondiali, in partenza a novembre, e sulla querelle FIBA-Euroleague riguardo la “concessione” dei giocatori alle Nazionali, vicenda che in Italia coinvolge l’Armani Milano. “Da presidente del CONI firmai un accordo di sponsorizzazione con Armani per sponsorizzare Olimpiadi e Paralimpiadi. Rispetto quello che ha detto Proli (presidente dell’Olimpia Milano, “Non si possono subordinare gli interessi dei club a quelli della Nazionale“, ndr) ma mi chiedo: come può il signor Armani rifiutare i giocatori alla Nazionale da lui sponsorizzata per qualificarci ai Giochi da lui griffati?“.
Le finestre però non sembrano una scelta azzeccatissima. “Invece servono. Sono utili per far giocare le Nazionali ed attrarre sponsor. L’Eurolega ha aumentato il numero di partite dopo che erano state aperte le finestre. È inconcepibile che vengano impiegati giocatori che non sono le prime scelte quando poi alle Olimpiadi ne andrebbero altri. Succede solo in Europa. Dovrebbe esserci un intervento dai piani alti: ho già detto a Malagò di muoversi in tal senso“. Rapporti con Milano complicati anche per quanto riguarda l’allargamento del campionato di Serie A a 20 squadre con conseguente blocco delle retrocessioni. “Non è d’accordo nessuno col blocco delle retrocessioni. Proli è una persona intelligente e ci incontreremo a Roma per discuterne“.
alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: FIP