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Ciclismo
Vuelta a España 2017: Matteo Trentin e un trampolino perfetto
Una Vuelta a España da cui potrebbe dipendere tanto, forse tantissimo, del destino di Matteo Trentin. E non per conquistare ruoli da capitano in squadra, con il passaggio annunciato all’Orica-Scott che dovrebbe essere una garanzia in questo senso, ma con la fiducia con cui potrebbe affrontare il 2018. Due vittorie di tappa in 10 tappe, una in volata di gruppo e una andando in fuga in una giornata dura e con due salite nel finale.
Matteo Trentin sta andando forte, probabilmente come non mai. E ha scelto anche un momento perfetto per farlo, con il Mondiale di Bergen, che potrebbe essere molto adatto alle sue caratteristiche, ormai alle porte. Il CT Davide Cassani, che nelle ultime settimane si è goduto anche un Elia Viviani in grande spolvero, non può che sorridere pensando al trentino, forte in volata (anche se non un velocista puro) e capace di reggere anche percorsi impegnativi. Gli anni di gregariato alla QuickStep-Floors, probabilmente, l’hanno fatto maturare. E dire che le sue soddisfazioni, comunque, se l’è tolte con una vittoria al Giro d’Italia, due al Tour de France (di cui una battendo Sagan allo sprint) e adesso anche due alla Vuelta, oltre una Parigi-Tours e altre corse.
Da qui, però, Matteo può davvero fare l’ultimo salto di qualità: dalla Vuelta al Mondiale, dove sarà sicuramente tra le punte azzurre per quanto dimostrato, alla nuova avventura australiana e una primavera finalmente da capitano. Questa Vuelta, con questo Trentin, sembra capitare proprio nel momento giusto: a 28 anni, potrebbe rappresentare l’inizio della seconda parte di carriera di un corridore talentuoso e, quando gli è stato concesso, anche vincente.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: © Unipublic/Photogomez Sport