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Ciclismo
Vuelta a España 2017, la tappa di oggi (30 agosto): Lorca-Calar Alto. Frazione terribile sulle montagne dell’Andalusia. Nibali deve attaccare!
Oltre 3000 metri di dislivello e un finale in quota molto particolare. Menù molto ricco per l’undicesima tappa della Vuelta a España 2017, da Lorca all’Osservatorio Astronomico di Calar Alto, di 187 chilometri. Andiamo a vedere nel dettaglio.
IL PERCORSO
Partenza in salita, pur leggera, che potrebbe favorire la formazione della fuga sin dai primissimi chilometri. A seguire discesa che porta al chilometro 25, dove inizia un lungo tratto di pianura che caratterizza la parte centrale della tappa. Dal chilometro 70 l’altimetria inizia ad essere più mossa, ma senza particolari asperità fino a Velefique, dove inizia la salita dell’Alto de Velefique, 13 chilometri con una pendenza media dell’8%. La vetta sarà posta a 30 dall’arrivo, in una posizione ideale per fare selezione e affaticare gli avversari. Al termine di questo prima categoria 15 chilometri di discesa che porteranno ai piedi dell’ascesa finale, che si concluderà in concomitanza dell’arrivo. Anche questo è un Gpm di prima categoria: i primi due chilometri sono i più impegnativi, con pendenze oltre il 10%. Poi si ammorbidisce ma resta comunque impegnativa, all’8-9% fino al settimo chilometro, quando inizia un falsopiano di sei chilometri prima dello strappo finale, che torna ad avere pendenze importanti per tre chilometri.
I FAVORITI
Qua ci si attende lo scontro frontale tra gli uomini di classifica: Chris Froome, Esteban Chaves, Vincenzo Nibali e Alberto Contador sono i più attesi, anche per regalare spettacolo e magari distacchi in classifica. Froome fino ad ora è stato costantemente il più forte in salita, ma per la prima volta si troverà in questa Vuelta ad affrontare due salite lunghe e difficili in successione, terreno di caccia ideale per lo Squalo e il Pistolero, che più di chiunque altro hanno i numeri, la testa e la fantasia di metterlo in difficoltà.
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gianluca.santo@oasport.it