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Francesca Deagostini in esclusiva: “Ora sto bene. Pronta a ritornare”

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Francesca Deagostini non molla mai e aspetta in trepidazione il momento del rientro in campo gara. La ginnasta milanese, ancora sedicenne, è reduce da un’importante operazione (di cui ci fornirà tutti i dettagli), ha appena ricevuto l’idoneità sportiva e si sta allenando alacremente per provare, con umiltà, a riagguantare i propri sogni. In esclusiva per Olimpiazzurra, Francesca Deagostini ci racconta i suoi ultimi mesi, fa un bilancio di questo stop, si sofferma sugli ultimi sviluppi e tanto altro ancora…

 

Dopo la delusione per la mancata convocazione alle Olimpiadi, hai dovuto affrontare un’importante operazione a inizio autunno. Vuoi rispiegare ai nostri lettori, con esattezza, di che problema si trattava e che intervento hai subito?

Sì, mi sono dovuta operare a un ginocchio. Si trattava di osteocondrite. In pratica si è staccato un pezzo di condilo (è una protuberanza arrotondata all’estremità di un osso, che permette a quest’ultimo di articolarsi con la concavità dell’articolazione opposta, ndr) e lo sfregamento danneggiava le cartilagini. Lo hanno rifissato con viti e poi sono dovuta stare ferma per sei mesi in modo da permettere alle cartilagini di guarire completamente. Ora sono nuove!”.

Immagino che le settimane successive siano state tutt’altro che piacevoli. Come le hai affrontate, quanto ti è mancata la ginnastica e come sei riuscita a non abbandonare completamente la palestra?

Le settimane dopo un intervento nn sono mai facili. Stampelle. Dolori. Punti che tirano. Gonfiori e fisioterapie che ti uccidono. Sono tornata in palestra quasi subito, anche solo per fare un pochino di preparazione fisica. Stare con i compagni e le compagne nel tuo ambiente aiuta molto. E non posso dimenticare le mie fans, che mi sono state vince con continui messaggi: sono incredibili queste ragazze, nn ti dimenticano mai…”.

Se dovessimo fare una lista degli infortuni/incidenti etc. che hai subito in questi quasi diciassette anni andremmo avanti per almeno dieci minuti. Ma ne sei sempre uscita e anzi sei riuscita a trarre sempre qualche insegnamento dai tuoi stop.

Gli infortuni sono duri da subire e da superare. La sfida e riuscire a ritornare in pista. Nonostante tutto”.

Da qualche settimana i medici ti hanno dato il via libera per tornare ad allenarti a pieno ritmo. Cos’hai provato quando hai appreso questa notizia? Hai già in mente una data per il tuo rientro in gara?

Ho ripreso i miei allenamenti dopo aver ricevuto l’idoneità, accolta con gioia e tanta emozione. Non so esattamente quando ritornerò a gareggiare. I miei allenatori ed Enrico (Casella, il Direttore Tecnico Federale, ndr) preferiscono non forzare. In questo modo ci sono maggiori possibilità di ottenere una buona ripresa senza sorprese, dopo così tanti infortuni”.

Quindi non ti vedremo ad Ancona per i Campionati Assoluti di settimana prossima?

Sì, confermo.

In questi mesi è cambiato qualcosa nel tuo rapporto con gli attrezzi? Ci sono nuove preferenze, nuovi “odi”? Visti i problemi, ti sei avvicinata molto di più alle parallele e avevi “avvisato” le paralleliste pure di tenerti d’occhio per il futuro…

In questi sei mesi sono cresciuta di una decina di centimetri, quindi bisogna trovare nuovi riferimenti. Non credo, però, che sia cambiato qualcosa nel mio rapporto con gli attrezzi. Corpo libero e trave rimangono i miei preferiti. Ovviamente la battuta alle paralleliste era solo un modo per farmi coraggio e sembra aver funzionato (sorride, ndr)”.

Avrai sicuramente seguito gli Europei. Come hai visto l’Italia e le tue compagne?

Ho seguito gli Europei con un po’ di tristezza, visto che non ho potuto esserci. Ho ovviamente tifato Italia e le mie compagne, che sono state tutte molto brave. Mi è dispiaciuto moltissimo per Vanessa: l’infortunio di Jesolo le ha impedito di arrivare in alto, come avrebbe fatto sicuramente senza quell’incidente. Personalmente adoro Aliya Mustafina, quindi sono molto contenta che abbia vinto lei, soprattutto per il modo con cui l’ha fatto: quella rimonta è stata spettacolare”.

Casella ha detto che serve incrementare le difficoltà per poter salire su podi internazionali. Nello stesso discorso, Enrico si è soffermato sull’importanza dei paracalli. Visto che ultimamente hai lavorato molto sugli staggi, che differenza c’è tra indossarli e rimanere a mani libere?

I paracalli sono più sicuri e permettono di ridurre il tempo di preparazione degli staggi. Mi ci sto abituando”.

Chiudiamo con Ginnaste – Vite parallele. Lunedì 20 maggio inizierà la messa in onda della terza serie. Vedremo tanta Deagostini?

Vite parallele 3? Ci sarà la Deagostini che ogni giorno si allena a Milano. Non c’è un copione. Tutto nasce e si inventa giorno dopo giorno: io e le mie compagne siamo lì”.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

(per la foto grazie a Filippo Tomasi)

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