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Ciclismo

Vuelta a España 2017: Vincenzo Nibali dà spettacolo, Chris Froome resiste. Tappa a Miguel Angel Lopez

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La prima vera tappa di montagna rivoluziona la Vuelta a España 2017 e sgrana in maniera netta la classifica. Brilla il giovane colombiano Miguel Angel Lopez e con lui anche un Vincenzo Nibali convincente e all’attacco su tutta l’ultima salita verso l’Osservatorio Astronomico di Calar Alto, sede d’arrivo dell’undicesima tappa con partenza da Lorca. Chris Froome ha faticato, ha lottato e alla fine è riuscito a resistere e addirittura guadagnare su tutti gli avversari, anche se Nibali ha perso solo due secondi dell’abbuono concludendo la sfida in un sostanziale pareggio. Crollati, tra gli altri, Esteban Chaves, Fabio Aru e Nicolas Roche. 

Come ieri, la fuga ha faticato molto a prendere il largo e dopo numerosi tentativi solo dopo 50 chilometri 14 corridori sono riusciti a ad avvantaggiarsi in maniera definitiva, guadagnando in breve tempo un vantaggio di 3′. Il tentativo buono è stato animato da Bob Jungels (Quick Step Floors), Alessandro De Marchi (BMC), Antonio Pedrero (Movistar), Lennard Hfstede (Sunweb), Romain Bardet (Ag2r La Mondiale), Simon Clarke (Cannondale-Drapac), Antwan Tolhoek (LottoNL-Jumbo), Matej Mohoric (UAE Team Emirates), Sander Armée (Lotto-Soudal), Giovanni Visconti (Bahrain-Merida), Igor Antón (Dimension Data), David Arroyo (Caja Rural-Seguros RGA), Conor Dunne (Aqua Blue Sport) e Aldemar Reyes (Manzana-Postobón).

Complice una lunga prima fase di corsa ricca di pianura, il gruppo ha deciso di concedere spazio, facendo lievitare il ritardo fino a 5′. Solo a questo punto la Orica-Scott di Esteban Chaves ha alzato in maniera netta il ritmo, andando a guadagnare in maniera considerevole sulla testa corsa già prima della salita verso l’Alto de Velefique: anche durante l’ascesa la formazione australiana ha tirato il collo al gruppo producendo una prima selezione e favorendo l’attacco di Simon Yates, nome importante per quanto fuori classifica.

Nel contempo, al comando, i fuggitivi si sono sparpagliati: Bardet, ovviamente, è stato tra i più attivi. Con lui sono rimasti Anton, Reyes ed Armée, mentre successivamente è rientrato lo stesso Yates in compagnia di Visconti e Darwin Atapuma (UAE Emirates), a sua volta uscito dal gruppo maglia rossa. Il Team Sky, assolutamente in controllo, ha concesso addirittura che il margine degli attaccanti da circa 50” aumentasse oltre il 1’30” prima della fine della salita, con Salvatore Puccio (non certo uno scalatore) a fare il ritmo fino alla vetta. La situazione non è cambiata in discesa, con la formazione britannica che non ha esagerato perdendo un ulteriore minuto da Atapuma, Bardet e Yates, che sono rimasti al comando della corsa ai piedi dell’ascesa verso l’Osservatorio Astronomico di Calar Alto.

La Bahrain-Merida, prima con Antonio Nibali e poi con Franco Pellizotti, ha provato a preparare lo scatto di Vincenzo NIbali: Alberto Contador (Trek-Segafredo) ha anticipato l’azzurro, che però ha subito risposto e accelerato nuovamente, rinforzando il ritmo. Chris Froome non ha risposto in prima persona, e anzi è sembrato faticare più che in altre occasioni aiutato da Gianni Moscon a ricucire, dopo qualche centinaio di metri, lo strappo. A seguire sono rientrati Lopez (Astana), Kelderman (Sunweb) e Zakarin (Katusha), oltre Pellizotti e Nieve (più Moscon) tra i gregari di Froome. Questi uomini sono andati a riprendere la testa della corsa, mentre Esteban Chaves (Orica-Scott) e Fabio Aru (Astana) si sono staccati in maniera piuttosto netta. La seconda parte di ascesa, in falsopiano, non ha prodotto selezione, ovviamente, in attesa degli ultimi tre chilometri, più tosti e caratterizzati da forte vento laterale.

Nibali, che per la prima volta in questa Vuelta è stato il più forte in salita, ha rotto ancora una volta gli indugi e ha provato ad attaccare, guadagnando quasi subito una trentina di metri sul resto del gruppo. Froome, per la prima volta, è sembrato davvero in difficoltà: Mikel Nieve ha dovuto aspettarlo, ma successivamente il britannico ha cambiato marcia e di ritmo si è riportato sullo Squalo dello Stretto. L’unico con i due sfidanti per la maglia rossa è stato Miguel Angel Lopez, che proprio sulle ultimissime rampe dure ha fatto il vuoto per andare a conquistare il terzo successo del 2017, tutti ottenuti negli ultimi 2 mesi.

Froome, in volata, è riuscito a precede Nibali guadagnando due secondi in classifica generale grazie agli abbuoni, mentre Kelderman subito dietro ha chiuso ai piedi del podio con 14” di distacco da Lopez. Il gruppetto con Zakarin, Contador, Bardet e Nieve ha perso 30” mentre Fabio Aru ha accusato 1’30” dal giovane colombiano. Oltre i due minuti il ritardo di Esteban Chaves, in nettissima difficoltà già dai primi scatti.

Ora Nibali è secondo in classifica con 1’19” da Froome, mentre Chaves è scivolato ad oltre 2′ a guidare un folto gruppone.

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Foto: Pier Colombo

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