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Tennis, Sara Errani: la NADO ricorre al TAS e chiede l’inasprimento della squalifica di due mesi. C’è un precedente…

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I due mesi di squalifica comminati dall’ITF a Sara Errani fanno ancora discutere. Non solo i tifosi e gli appassionati che, come sempre in questi casi, si dividono tra colpevolisti ed innocentisti, ma anche gli organi competenti, a quanto pare in disaccordo tra loro. La NADO, infatti, l’Organizzazione Nazionale Antidoping, ha annunciato in questi giorni che presenterà un ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna. Si tratta di un’agenzia totalmente indipendente dal CONI e dalla WADA (l’agenzia antidoping mondiale), che ritiene “morbida” la squalifica di due mesi per la positività al letrazolo inflitta alla Errani dal tribunale indipendente della ITF. Un ricorso che, se da un lato sorprende – finora erano stati i tennisti a contestare le squalifiche della Federazione Internazionale – dall’altro era prevedibile viste le motivazioni della sentenza, giudicate troppo scarne anche dalla WADA (che potrebbe a sua volta costituirsi parte civile nel processo).

IL PRECEDENTE – A dare ulteriore forza al ricorso presentato dalla NADO c’è un precedente molto interessante. Sara Errani è stata trovata trovata positiva al letrazolo, ritenuto dalla WADA omologabile all’anastrozolo. Un anno fa, per la positività a quest’ultima sostanza, proprio il Tribunale Antidoping Italiano aveva squalificato per quattro anni – poi ridotti a due in appello – il canottiere Niccolò Mornati. Non solo, negli ultimi anni sono stati 14 gli atleti trovati positivi agli inibitori dell’aromatasi (come letrazolo e anastrozolo) e nessuno ha ricevuto una squalifica inferiore ai due anni. Una disparità di giudizio che alla NADO non è piaciuta. La Errani sarà dunque chiamata a dimostrare la sua innocenza di fronte al TAS di Losanna, probabilmente nei primi mesi del 2018, e a chiarire nei dettagli l’involontarietà dell’assunzione, ovvero come il letrazolo sia finito dalla pillola del medicinale Femara, assunto dalla madre, fino al suo organismo.

 




 

alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Supertennis

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