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MotoGP
MotoGP, Valentino Rossi vuole forzare i tempi. Il ritorno ad Aragon sarà davvero possibile?
Le parole di Valentino Rossi appena uscito dall’Ospedale di Ancona sono state chiare: “Voglio tornare in sella alla mia moto il prima possibile”, e siamo certi che il “Dottore” non stesse certo scherzando. Per lui correre è una cosa seria. Tanto che ha svelato che il suo sogno sarebbe tornare a fare sul serio già in occasione del GP di Aragon che si correrà il 24 settembre.
Contando che le prime prove libere, come consuetudine, inizieranno da venerdì 22 settembre, si tratterebbe di una pausa forzata di appena 23 giorni dal momento dell’incidente mentre faceva Enduro nei dintorni di Tavullia. Probabilmente una forzatura anche per il nove volte campione del mondo. Dopotutto, Raffaele Pascarella, l’ortopedico che l’ha operato agli Ospedali Riuniti di Ancona per ridurre la frattura di tibia e perone aveva sentenziato: “Occorreranno 30-40 giorni per vedere nuovamente all’opera Valentino Rossi”. Un lasso di tempo che, più realisticamente, vedrebbe il pesarese tornare alla guida della sua Yamaha M1 in occasione del GP del Giappone di Motegi che si correrà il 15 ottobre (e che anticiperà altre due gare in quindici giorni, tra Australia e Malesia). Esattamente 40 giorni dopo l’incidente.
Sappiamo che Valentino Rossi farà di tutto per bruciare le tappe del suo rientro, sia perchè non sa vivere senza il mondo dei motori e la competizione, sia perchè dovrà farsi “perdonare” questo secondo incidente nel corso della stagione 2017. Se, nella prima occasione, si può dire che la buona sorte fosse stata generosa con lui pochi giorni prima del GP del Mugello, quando andò a infortunarsi durante una sessione di Motocross; questa volta, invece, ha dovuto pagare dazio, eccome. E la Yamaha, che paga un lauto stipendio annuo al suo pilota, non può certo essere contenta di vedere una sola moto al via del GP di Misano.
Dall’altra parte, tuttavia, i 26 punti di distacco che già accusa in classifica nei confronti di Andrea Dovizioso, ad occhio e croce potrebbero crescere in maniera sostanziale dopo la gara che si terrà sul tracciato intitolato a Marco Simoncelli. Un chiaro segnale che la rincorsa al titolo si potrebbe definire conclusa e, quindi, un motivo valido per non forzare i tempi e tornare a fare sul serio solo quando sarà nuovamente al 100%, o quantomeno molto vicino a questa cifra.
Ragionamenti che, ovviamente, vanno a scontarsi con la voglia di correre e di tornare a stupire di un pilota che, già in Ospedale ad Ancona ha mosso i primi passi (seppure aiutato dalle stampelle) e che, appena rientrato a casa sua a Tavullia ha dato il via ad un programma riabilitativo impressionante. Come ha comunicato nella giornata di ieri la Yamaha, Rossi non sarà al via del GP di Misano, ma il fatto che non abbia voluto trovare un sostituto per la gara romagnola ci lascia un forte dubbio: siamo sicuri che per Aragon il “Dottore” si chiami davvero fuori? Le chance, oggettivamente, non sono molte, ma mai scommettere contro un nove volte campione del mondo.
alessandro.passanti@oasport.it
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