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Judo: chi sarà il nuovo fenomeno azzurro a Tokyo 2020?

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Nel 2013, subito dopo le Olimpiadi di Londra 2012, in pochi dei non addetti ai lavori conoscevano Fabio Basile ed Odette Giuffrida. Il primo combatteva ancora nella categoria 60 kg, vincendo il titolo italiano assoluto ma combattendo soprattutto nei tornei junior, mentre la seconda faceva i primi passi nella nazionale senior, ottenendo un promettente quinto posto europeo. I due atleti, entrambi classe 1994, sarebbero poi diventati i due medagliati olimpici del judo azzurro a Rio 2016.

Pur essendo certi che a Tokyo 2020 ci saranno ancora Basile e Giuffrida, così come molti degli altri protagonisti della nazionale italiana ai Mondiali di Budapest, a partire dal vicecampione iridato Matteo Marconcini, proviamo a lanciarci in una proiezione di quali potrebbero essere i nuovi fenomeni del judo azzurro che si trovano oggi nelle stesse condizioni di Basile e Giuffrida nel 2013, dunque i migliori azzurrini nati nel 1998.

Per fortuna dell’Italia, l’annata 1998 sembra essere stata particolarmente prolifica nell’ambito del judo azzurro, in particolare nel settore maschile. Di quest’anno è infatti Giovanni Esposito, fratello minore di Antonio, campione del mondo cadetti e bronzo europeo di categoria nel 2015, ma nel ’98 sono nati anche altri due fratelli d’arte, Manuel Lombardo, campione europeo cadetti e due volte bronzo continentale tra cadetti e junior, e Christian Parlati. Tra gli altri atleti che hanno ottenuto medaglie nei tornei dell’European Cup ricordiamo Luca Caggiano, Andrea Fusco e Marco Truffo.

Al femminile, le judoka classe 1998 più titolate sono Sofia Petitto, argento mondiale cadetti nel 2015, ed Alice Bellandi, bronzo continentale. Alessia Ritieni, Ilaria Qualizza e Martina Scisciola figurano tra le altre atlete in grado di salire sul podio nei tornei dei circuiti continentali delle categorie giovanili.

Emergeranno dunque tra questi nomi i prossimi medagliati olimpici azzurri? Impossibile dirlo, ma sicuramente c’è tanta materia prima sulla quale lavorare per riuscire a rendere l’Italia competitiva nel maggior numero possibile di categorie.

giulio.chinappi@oasport.it

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Immagine: IJF

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