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Brasile, la nuova frontiera dello sport e non solo

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Il Brasile sarà per due anni il centro d’attenzione dello sport mondiale, dato che ospiterà le due manifestazioni sportive più seguite in assoluto: i Mondiali di calcio nel 2014 e le Olimpiadi estive nel 2016, nella città di Rio De Janeiro.

Come abbiamo avuto modo di sottolineare in articoli precedenti, il Brasile fa parte di quei Paesi emergenti, denominati BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), che si stanno imponendo sempre più politicamente ed economicamente, e che di conseguenza stanno quasi monopolizzando l’organizzazione delle grandi manifestazioni sportive.

Quello del Brasile, in particolare, è un tentativo molto ambizioso: innanzi tutto perché organizzare due eventi del genere a distanza di poco tempo non è un compito per nulla facile; in secondo luogo, perché le Olimpiadi ed i Mondiali di calcio non sono che uno dei tanti modi con i quali il Brasile sta cercando di emergere a livello globale, nel tentativo di passare dal rango di potenza regionale a potenza mondiale.

Questo progetto è iniziato sotto la presidenza di Lula, l’ex operaio eletto per la prima volta nel 2003, che tra l’altro è un grande appassionato sportivo ed un acceso tifoso del Corinthians, oltre che della nazionale verdeoro, come si può notare dalla foto. Il tutto è stato possibile grazie alla forte crescita economica di cui ha beneficiato il Brasile, un Paese dalle grandissime risorse naturali ed umane, che solo da poco ha capito realmente il suo potenziale. Ad ogni modo, è proprio con il presidente Lula che il Brasile si è visto assegnare l’organizzazione dei Mondiali di calcio e dei Giochi Olimpici.

Il progetto è poi continuato con l’elezione dell’ex guerrigliera Dilma Rousseff, alla quale spetta il compito di realizzare la parte più difficile, ovvero di organizzare le due manifestazioni e di portare a termine la realizzazione delle infrastrutture. Entrata in carica nel 2011, la Rousseff era una delle personalità più vicine a Lula, ed ha quindi continuato sulla scia delle politiche intraprese dal suo predecessore. Per preparare al meglio i due eventi, la nuova presidentessa si è circondata di importanti personalità dello sport brasiliano, come l’ex capitano della nazionale di calcio Marcos Cafu, incaricato di supervisionare l’organizzazione dei Mondiali 2014, e l’immancabile Pelè.

La maggioranza delle preoccupazioni riguardano la sicurezza, visto che le grandi città brasiliane sono tutt’altro che esenti dal crimine, soprattutto a causa della grande disparità economica e sociale che ancora esiste. Allo stesso tempo, il Brasile ha già avuto modo di ospitare importanti avvenimenti sportivi, come i Giochi Panamericani del 2007 o il Gran Premio di Formula 1 ad Interlagos, ed il tutto si è sempre svolto senza problemi. Siamo quindi convinti che il Brasile saprà presentarsi al mondo nel miglior modo possibile in queste due occasioni, mostrando i suoi aspetti migliori.

Immagine: EPA/RICARDO STUCKERT

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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