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Basket, Europei 2017: Italia, una prima fase “up and down”, ma obiettivo centrato

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Si è chiusa la prima fase degli Europei di basket 2017 e l’Italia ha centrato il suo obiettivo, quello di volare ad Istanbul per giocarsi gli ottavi di finale. Era il traguardo minimo nella manifestazione per gli azzurri, che ora si troveranno di fronte la sorpresa Finlandia in un match tutto da vivere e dal pronostico davvero incerto. Sono state finora cinque partite che hanno confermato che questa Italia alterna momenti di grande basket ad altri dove avviene un vero e proprio black out, soprattutto in fase offensiva.

La partenza era stata lanciata per la squadra di Messina, che all’esordio ha offerto un’ottima prestazione contro i padroni di casa di Israele. Percentuale da tre elevata e approccio difensivo davvero straordinario hanno permesso agli azzurri di superare agevolmente il primo ostacolo. Successivamente toccava all’Ucraina, ma anche in questa circostanza Belinelli e compagni hanno vinto e convinto. Un 2-0 iniziale davvero ottimo e che alla fine è risultato decisivo per la qualificazione.

La terza partita era contro la “bestia nera” Lituania ed è stato un match nel quale l’Italia ha lottato fino alla fine, cedendo solamente negli ultimi minuti e pagando un parziale negativo ad inizio terzo quarto. La partita con la Germania è sicuramente quella da cancellare, perchè l’Italia gioca malissimo in attacco (segnando solamente 55 punti), mostrando tutti i limiti della squadra azzurra.

La Georgia ci fa un regalo alla sera, battendo Israele e proprio con i georgiani l’Italia chiude la prima fase. Questa partita è la perfetta fotografia del rendimento altalenante dell’Italia. Up and down continui, con gli azzurri che partono a razzo, poi si fanno rimontare, poi sembrano controllare la vittoria, successivamente subiscono un’altra rimonta ed infine con il miracolo di Datome portano a casa il successo.

L’Italia ha mostrato tutta se stessa. Quello che ha, peró, accomunato gli azzurri in queste prime cinque partite è il cuore messo ogni volta in campo, la voglia di non mollare mai, di lottare su ogni pallone. In difesa la squadra di Messina ha rasentato quasi la perfezione, mentre in attacco troppe volte la lampadina si è accesa e spenta. Ora gli azzurri arrivano ad Istanbul con poca pressione, non certamente tra le favorite, quasi in silenzio. Una posizione da mina vagante che può anche far sognare.




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Foto: Ciamillo Archivio FIP

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