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Motocross
Motocross, la carriera irripetibile di Tony Cairoli. Ora è caccia al record, ma Herlings sarà un osso durissimo
E così il grande sogno è diventato realtà: Antonio Cairoli, ad Assen (Olanda), si è laureato per la nona volta campione del mondo nel Motocross, conquistando con tre manche d’anticipo l’iride 2017. Per il 31enne siciliano si tratta del 2° titolo nella classe MxGP, dopo i 5 nella Mx1 ed i 2 della Mx2. 83 GP vinti, 58 nella classe regina, sono solo alcuni dei numeri di una carriera folgorante per il siciliano che, dopo due stagioni di digiuno, ritorna ad assaporare il dolce gusto del trionfo.
Un’annata fantastica per il centauro di Patti uscito vittorioso in 6 round di questo 2017 (Qatar, Trentino, Germania, Lombardia, Portogallo e Repubblica Ceca), ottenendo 9 successi nelle singole manche. Un bottino degno del nuovo re della top class, capace di rintuzzare gli attacchi della nouvelle vague guidata più che degnamente dal suo compagno di marca, in sella alla Ktm, Jeffrey Herlings. Numeri che parlano chiaro sulle mira del nostro eroe e portano a credere nell’impresa: eguagliare i 10 Mondiali griffati dal fenomenale Stefan Everts.
Un traguardo non impossibile per un Cairoli tornato ad essere affamato ed in una condizione fisica adeguata. Tuttavia la conferma di questo risultato eccezionale non sarà cosa facile. Il citato Herlings, tre volte campione del mondo nella Mx2, ha dimostrato nel suo primo anno di MxGP di essere estremamente veloce. I 5 GP messi in bacheca, ultimo dei quali sullo sterrato di Assen, evidenziano la bontà di un pilota più che qualificato per puntare al massimo possibile nell’anno venturo. I duelli appassionanti con Tony e le capacità di adattamento ad ogni terreno valgono una candidatura più che seria per “L’Olandese volante”.
Vero è che con un Cairoli di questo livello nessun traguardo è impossibile da raggiungere ed anche se gli avversari sono di qualità eccelse, non dimenticandoci infatti anche di Romain Febvre e Tim Gajser, l’italiano sarà sempre lì a lottare, spinto da quell’insana voglia che distingue l’ottimo pilota dal campione: resettare quanto fatto e mettersi sempre in discussione.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Valerio Origo