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Basket, Europei 2017: Italia-Serbia, sfida difficile ma non impossibile. Azzurri a caccia dell’impresa
Sarà la Serbia l’avversaria dell’Italia nei quarti di finale degli Europei di basket 2017. Una sfida sicuramente bella e affascinante per gli azzurri, che affrontano una delle possibili candidate per un piazzamento sul podio finale. Non sarà, però, un match impossibile da vincere per Datome e compagni, che hanno le possibilità e soprattutto i mezzi tecnici e tattici per mettere in difficoltà la squadra di Djordjevic.
Difesa e tiro da tre hanno caratterizzato tutto l’Europeo dei ragazzi di Ettore Messina e rappresenteranno anche contro la Serbia le armi principali per gli azzurri. L’Italia dovrà essere perfetta nella propria metà campo, ma il lavorare con energia in difesa può toglierne tante anche in attacco. Proprio per questo motivo sarò fondamentale tenere il ritmo della partita basso, evitando di alzarlo e di continuare a correre da un canestro all’altro.
L’Italia proverà a sorprendere la Serbia come ha fatto con tutte le altre squadre finora incontrare, riuscendo a cambiare in difesa su ogni uomo, con un centro come Paul Biligha che ha le qualità fisiche per poter tenere anche un piccolo. Ovviamente la partita non si vince solo in difesa, ma c’è anche l’attacco. Il tiro da tre resta un fattore chiave, ma gli azzurri dovranno essere bravi a gestire anche i momenti quando le percentuali inizieranno a “sporcarsi” e provare, come ha detto Messina in conferenza stampa, di giocare anche con i nostri lunghi e di aprire maggiormente il campo, cercando magari di caricare di falli gli avversari.
Dall’altra parte c’è una Serbia fortissima e che comunque ha molti punti deboli. La stella è Bogdan Bogdanovic, fresco di un ricco contratto triennale con i Sacramento Kings. La guardia ex Fenerbahce sta viaggiando ad oltre 19 punti di media a partita ed è sicuramente l’uomo di punta per l’attacco di coach Djordjevic e anche quello incaricato di prendersi le maggiori responsabilità nei momenti caldi della partita. Il reparto piccoli è di ottimo livello, anche se manca a questo Europeo coloui che è stato il faro e la guida dei serbi negli ultimi anni, Milos Teodosic, e sono tanti i tiratori che possono fare male dall’arco come Milosavljevic, Jovic e Lucic.
Il secondo pericolo per l’Italia è Boban Marjanovic, centro di 222 cm dei Detroit Pistons, che ha fatto la differenza anche nella partita di preparazione tra le due squadre al Torneo dell’Acropoli. Una batteria di lunghi di assoluto livello per la Serbia e la maggior fisicità e altezza rispetto a quelli azzurri è sicuramente un vantaggio per i vice campioni olimpici.
Servirà la partita perfetta per cercare di coltivare un sogno chiamato medaglia. “Nothing is impossibile” recitava una famosa pubblicità e nulla deve diventare impossibile per un’italbasket che non ha nessuna intenzione di fare il biglietto di ritorno a casa da Istanbul.
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Di Andrea Ziglio